A cosa serve la chirurgia refrattiva e come funziona l'intervento agli occhi

La vista è un bene prezioso, e poterla recuperare senza dover ricorrere ad ausili esterni (occhiali e lenti a contatto) negli ultimi decenni è diventato possibile grazie ai progressi della chirurgia refrattiva. Si tratta di un’area dell’oftalmologia che ha conosciuto un’enorme evoluzione tecnologica, portando risultati sempre più precisi, duraturi e sicuri.

La chirurgia refrattiva si propone di correggere i principali difetti visivi come miopia, astigmatismo e ipermetropia e presbiopia offrendo un’alternativa definitiva agli strumenti ottici tradizionali. Non si tratta solo di una scelta estetica o di comodità, ma spesso anche di una necessità legata alla qualità della vita e all’efficienza visiva in ambito lavorativo, sportivo o sociale.

Comprendere come funziona e a cosa serve questa tipologia di intervento è il primo passo per valutare consapevolmente le possibilità che la medicina moderna mette a disposizione.

La chirurgia refrattiva: cos’è e perché sceglierla


La chirurgia refrattiva, mediante laser, agisce sulla cornea, la parte anteriore e trasparente dell’occhio, modificandone la curvatura per permettere una corretta focalizzazione delle immagini sulla retina. Quando la cornea ha una forma non perfetta o la lunghezza del bulbo oculare non è proporzionata, si verificano problemi di refrazione: le immagini risultano sfocate, sdoppiate o distorte.

Nel caso della miopia, l’occhio è troppo lungo o la cornea troppo curva, e le immagini si formano davanti alla retina. Nell’ipermetropia, avviene il contrario: l’occhio è troppo corto o la cornea è troppo piatta e le immagini si formano dietro. L’astigmatismo, invece, è causato da una curvatura irregolare della cornea, tra il meridiano orizzontale e quello verticale, che porta a una visione confusa sia da vicino che da lontano.

Attraverso il laser, la chirurgia refrattiva rimodella con precisione micrometrica la superficie corneale, correggendo il difetto ottico. L’obiettivo è quello di eliminare o ridurre drasticamente la dipendenza da occhiali e lenti a contatto, migliorando così la vita quotidiana del paziente in modo tangibile.

L'importanza del chirurgo


Nonostante l’alta tecnologia a disposizione, è bene ricordare che a fare la differenza, nei risultati a lungo termine, è sempre la mano del chirurgo. La chirurgia refrattiva richiede una grande competenza non solo tecnica, ma anche diagnostica e decisionale. Ogni occhio è unico, e solo un professionista con esperienza pluriennale può identificare la soluzione migliore per ciascun paziente, customizzando i trattamenti.

Il Dr. Angelo Appiotti, esperto in chirurgia refrattiva e correzione difetti visivi, è uno dei nomi più autorevoli in Italia in questo campo. Con oltre 30 anni di carriera e più di 40.000 difetti visivi corretti, infatti, ha maturato una profonda conoscenza delle diverse tecniche refattive e delle loro applicazioni cliniche. In particolare, il Dr. Appiotti è attualmente uno dei chirurghi oculisti con il maggior numero di interventi in Italia nella tecnica ReLEx Smile, ma anche un punto di riferimento per casi particolarmente complessi e nel trattamento laser dei disturbi visivi per gli sportivi professionisti.

Affidarsi a un chirurgo altamente qualificato significa migliorare l’accuratezza dell’intervento e beneficiare di un percorso personalizzato, tenendo conto di ogni variabile oculare e delle aspettative del paziente. Anche la gestione del post-operatorio è fondamentale: controlli accurati, monitoraggio costante e indicazioni precise fanno parte di un’assistenza completa che solo i migliori specialisti garantiscono.

I laser più impiegati nella chirurgia refrattiva: a femtosecondi e a eccimeri


La chirurgia refrattiva laser al giorno d’oggi può contare sull’impiego di laser piuttosto all’avanguardia, grazie a due laser: il femtosecondi ed il laser a eccimeri.

Nel dettaglio, il primo è un dispositivo di altissima precisione chiamato ReLEx SMILE che utilizza impulsi brevissimi per creare in meno di 10 secondi un lenticolo all’interno dello stroma corneale che verrà rimosso attraverso una microincisione di 2 millimetri. Questo lenticolo corrisponde al difetto refrattivo.

Con il laser ad eccimeri invece mediante la tecnica PRK (Photorefractive Keratectomy) adatta a difetti lievi e cornee sottili, si rimuove prima l’epitelio corneale e poi con il laser si rimodella la superficie per correggere il difetto refrattivo.

Diverso é il lavoro mediante la tecnica FemtoLASIK, dove un primo laser crea uno sportello ( flap corneale) che verrà sollevato per far lavorare il laser ad eccimeri nella superficie sottostante per correggere il difetto visivo.

Entrambe le tecniche agiscono sulla superficie corneale per rimodellarla con una precisione che arriva al millesimo di millimetro.