Alimentazione e attività fisica nel bambino, un binomio importante

La “piramide dell’attività fisica” può essere considerata come la rappresentazione della distribuzione ideale delle attività fisiche di un bambino durante la settimana.
Alla base della piramide sono indicate attività di gioco che dovrebbero occupare la maggior parte del pomeriggio del bambino. Le altre attività quotidiane rientrano nell’ambito di quella che è definita come attività fisica non programmata che contribuisce in maniera importante a determinare il livello medio di attività e quindi il dispendio energetico complessivo. L’esercizio fisico non programmato favorisce uno stile di vita più attivo ed è importante per limitare la sedentarietà. Alle attività quotidiane è importante associare l’esecuzione di un esercizio fisico programmato, cioè confinato a un orario programmabile e ripetibile. Questo è utile per il bambino perché oltre a fargli spendere energia lo distrae, gli consente di conoscere nuovi amici e lo allontana da casa, dove il cibo è facilmente raggiungibile e la TV o i videogiochi
sono una continua tentazione. Si tratta pertanto di scegliere un’attività sportiva che deve essere valutata in base alle attitudini del bambino. La frequenza più realistica, tuttavia, è di 2-3 sessioni/settimana, della durata di 50-60 minuti ciascuna e quindi non è sicuramente sufficiente a garantire un’adeguata attività fisica ed è per questo che un’attività quotidiana moderata e sufficientemente protratta nel tempo diventa fondamentale.
Ai bambini, pertanto, vanno prospettati entrambi gli aspetti, ovvero attività sportiva e movimento quotidiano; la vita di tutti i giorni offre, infatti, numerose opportunità per compiere del movimento senza doversi affaticare troppo e bisogna imparare a coglierle.
Se nella partecipazione a un gruppo sportivo i genitori hanno il vantaggio di delegare una quota della responsabilità, nell’ambito dell’attività non programmata il ruolo di genitori è essenziale diventando in prima persona fautori del movimento quotidiano e condividendo con i propri figli le occasioni per svolgere tante piccole attività.
Tutto questo può comportare dei cambiamenti più o meno impegnativi nella gestione famigliare e pertanto è meglio procedere progressivamente e introdurre modificazioni dello stile di vita in maniera graduale affinché siano accettate più facilmente da tutti i membri della famiglia.

inserto mensile a cura di:

del dott. Dario Bertolotti
dietista