Lombardia: pronto il decreto per attivare la campagna di screening gratuito su Epatite c. Entro maggio inizieranno le fasi di test

Il termine della campagna sperimentale sarà a dicembre 2023 e la fascia d’età della popolazione generale da sottoporre a screening interesserà i nati tra il 1943-1989

Milano, 4 Maggio 2022 – Si è svolto oggi l’incontro promosso da ACE – Alleanza Contro le Epatiti per fare un primo bilancio delle azioni poste in essere in Regione Lombardia relativamente alla campagna di screening su Epatite C. Nel corso dell’evento si è discusso delle attività che sono state localmente implementate e pianificate, affinché possano essere utilizzati al meglio i fondi stanziati per lo screening HCV nelle carceri, presso i SerD e per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989. L’evento, “FASE III: primo bilancio delle attività di screening HCV e obiettivi futuri Focus on Regione Lombardia”, organizzato da MAPCOM Consulting, promosso da AISF – Associazione Italiana per lo Studio del Fegato e SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, con il patrocinio di EpaC onlus, è realizzato con il contributo non condizionato di AbbVie e Gilead Sciences.

L’incontro ha avuto l’obiettivo di ribadire l’importanza di avviare lo screening e di confrontarsi sull’evoluzione delle fasi operative della campagna a livello locale. Superata la brusca battuta d’arresto dovuta alla pandemia da Covid-19, diventa ora fondamentale tornare a focalizzarsi sul raggiungimento dell’obiettivo assegnatoci dall’OMS: eliminazione del virus HCV entro il 2030. A tal proposito, lo scorso febbraio, il Governo ha accolto l’ordine del giorno al Milleproroghe che chiede di posticipare il termine della campagna sperimentale a dicembre 2023 e di ampliare la fascia d’età della popolazione generale da sottoporre a screening ai nati tra il 1943-1989.

Le Regioni si stanno adoperando già da qualche mese per utilizzare al meglio le risorse del fondo sperimentale, che Alleanza Contro le Epatiti vorrebbe fosse trasformato in un fondo strutturale.

«L’Italia è l’unico Paese al mondo che, grazie a un fondo dedicato allo screening per l’HCV ha messo a disposizione delle Regioni italiane un fondo da 71,5 milioni di euro. Regione Lombardia si è dimostrata sensibile al tema e sono sicura che ben presto partirà con le fasi operative di campagna; – ha dichiarato l’On. Elena Carnevali, XII Commissione Affari Sociali, Camera dei Deputati – da lombarda mi auguro che si possa partire in maniera capillare con la campagna sulla popolazione generale con la sinergia di tutti gli attori locali coinvolti. Continuerò a lavorare per garantire una più ampia emersione del sommerso e un più omogeneo accesso e avvio al trattamento, in onore anche al riconoscimento ricevuto di “Ambassador ACE”».

«La drammatica esperienza del Covid è stata fortemente penalizzante sul piano della prevenzione. Un percorso fondamentale che vogliamo riprendere fin da subito per tutte le patologie, ivi inclusa l’Epatite C. È importantissimo far ripartire subito le attività di prevenzione perché si tratta di una malattia con una forte presenza di “sommerso” e che nella nostra Regione si stima interessi circa 150mila persone. - ha sottolineato la Vicepresidente ed Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. – Nel corso dei mesi scorsi, Regione Lombardia si è impegnata a definire tutti gli aspetti logistici e organizzativi al fine di delineare in maniera dettagliata le fasi operative della campagna di screening, che prenderanno avvio concreto nelle prossime settimane».

Prima dell’estate sarà necessario strutturare una campagna vera e propria con il coordinamento di tutti gli attori coinvolti e piena sinergia tra ATS e ASST. «Il 2021 è stato fondamentale perché ogni singola Regione ha dovuto disegnare una propria strategia per l’implementazione dello screening e per l’utilizzo delle risorse per gli screening nelle popolazioni target dei detenuti, degli afferenti ai SerD e dei nati tra il 1969 e il 1989. – ha evidenziato il Prof. Alessio Aghemo, Segretario AISF e Professore di Gastroenterologia, Dipartimento di Scienze Biomediche, Humanitas University – In Regione Lombardia vi erano delle strategie già in cantiere e dunque sono stati applicati dei modelli già varati, mirando alle cosiddette popolazioni speciali, quali quelle accolte da carceri e SerD. Inoltre, in varie strutture è stato implementato un lavoro di diagnosi intraospedaliera, mediante il quale si è unito lo screening per l’Epatite C alla vaccinazione anticovid. Ora verrà avviato lo screening intraospedaliero e per chiunque acceda a prelievi del sangue, un modo efficace per individuare i soggetti affetti da HCV e avviarli al trattamento».

In Regione già da anni vengono implementate attività di prevenzione del virus dell’HCV. Nel 2021 sono stati avviati diversi progetti pilota che hanno permesso di individuare alcuni casi di positività al virus HCV. Tuttavia, la prevalenza di casi registrata in questi progetti è risultata piuttosto scarsa tanto che la Regione ha preso in considerazione la possibilità di poter estendere la fascia d’età della popolazione generale da sottoporre a screening anche ai nati dal 1949 al 1968.

«La prevenzione dell’HCV è presente in Regione Lombardia da molti anni e le reti hanno già trattato un numero importante di pazienti. – ha affermato Danilo Cereda, UO Prevenzione Direzione Generale Welfare, Regione Lombardia – Oltre alle azioni di prevenzione implementate all’interno degli istituti penitenziari e nei SerD, nel 2019 è stata, infatti, introdotta un’azione di prevenzione dell’HCV nelle reti IST (Infezioni Sessualmente Trasmesse) che ha dato evidenza di come l’HCV sia la prestazione più richiesta dopo l’HIV. Ora con la campagna di screening nazionale si va a fare una nuova azione di prevenzione specificatamente dedicata all’Epatite C, in un target diverso. Finalmente Regione Lombardia ha completato il sistema informativo per il caricamento dello screening ed ha definito la procedura per attivare l’offerta: per le fasce d’età indicate dal Ministero i test verranno effettuati in occasione di prelievi o ricoveri. In sintesi, le persone nate dal 1969 al 1989 potranno recarsi ad un punto prelievi per l’effettuazione del test senza necessità di ricetta».

Una volta firmato il Decreto che sancirà l’attivazione della campagna, tutte le ASST lombarde dovranno attivarsi rapidamente per erogare lo screening nei setting di popolazione definiti.

«Nel momento in cui la pandemia sembra lasciare qualche spazio, è davvero ora di riprendere le iniziative volte all’emersione del sommerso e alla veicolazione alla terapia delle persone con l’infezione da HCV – ha ribadito il rappresentante SIMIT, Prof. Massimo Galli, Professore fuori ruolo di Malattie Infettive, Università degli Studi di Milano; Ex Direttore Divisione Clinicizzata Malattie Infettive AO, Polo Universitario “Luigi Sacco” -A oggi resta moltissimo da fare, prima di tutto definire e chiarire la reale entità del problema. Alcune attività di ricerca, per quanto puntiformi, sul territorio lombardo ne hanno recentemente confermato l'esistenza; diventa dunque necessario fare un passo in avanti nel più breve tempo possibile, affinché siano avviati concretamente gli interventi di screening».

La serie di Tavole Rotonde istituzionali promosse da ACE nel corso del 2021 ha permesso di incontrare molti referenti regionali e di scattare un’istantanea della reale situazione a livello locale. Tuttavia, permangono alcune criticità legate alla reale implementazione dello screening e alla temporalità dei fondi stanziati.

«Parte oggi la nuova serie di Tavole Rotonde Istituzionali che Alleanza Contro le Epatiti promuove in diverse Regioni italiane per confrontarsi con i decisori locali sulla finalizzazione delle fasi istruttorie e sul concreto avvio dello screening a livello regionale. – ha ricordato Ivan Gardini, Presidente EpaC Onlus - Regione Lombardia ha concluso l’elaborazione di un documento di indirizzo contenente tutte le linee guida per poter procedere con le fasi operative, che però ad oggi ancora non sono iniziate, o comunque parzialmente. Ci auguriamo che quanto prima tutte le aziende sanitarie e gli attori coinvolti possano recepire il documento e partire con le attività di test in particolare sulla popolazione generale nata tra il 1969 e il 1989, ivi compresi i cittadini senza permesso di soggiorno. Considerati i limiti e i ritardi dovuti dal periodo pandemico e il ristretto periodo di tempo disponibile per terminare lo screening, ritengo sia fondamentale prevedere l’estensione del termine per l’utilizzo dei fondi erogati fino almeno a dicembre 2023. Inoltre, per risolvere definitivamente diverse criticità emerse, credo che una soluzione ottimale potrebbe essere quella di inserire i test diagnostici per l'Epatite C gratuiti nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza)».

Alleanza Contro le Epatiti

La coalizione ACE (Alleanza Contro le Epatiti) nasce nel 2012 dalla volontà di AISF (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato), SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) e dell'Associazione Pazienti “EpaC Onlus” di perseguire al meglio strategie nazionali e regionali di eliminazione dell'Epatite C, dal punto di vista clinico-gestionale e procedurale-organizzativo. In tal senso, ACE ha sempre organizzato eventi formativi e divulgativi, di ambito clinico e/o istituzionale, finalizzati a sensibilizzare tutti i principali attori di sistema rispetto alla priorità individuata dall’OMS, di eradicare l’Epatite C entro il 2030 e ha realizzato vari documenti di posizione su tematiche collegate alla patologia.