La falena sfinge colibrì, assomiglia a questo piccolo volatile per lo stile del volo e la forma del becco

Ha un poderoso sistema di muscoli che le permette di sbattere le ali fino a 60 volte al secondo ed è in grado di rimanere sospesa in aria per alcuni secondi senza muoversi

Un esemplare di Sfinge Colibrì in volo

Un esemplare di Sfinge Colibrì in volo

La falena sfinge

La falena sfinge

La falena sfinge

La falena sfinge

Fin da quando ero piccolo le farfalle hanno suscitato in me una forte attrazione, poi col tempo ho incominciato a studiarle e fotografarle durante le molte escursioni fatte in diversi luoghi della Sardegna, della Lombardia e del Trentino. Mi piacciono i loro colori, le forme, il modo di volare; la loro vita mi affascina. Sono però rimasto colpito da una specie in particolare: la farfalla, anzi falena, chiamata Sfinge colibrì o Sfinge del galio. Il suo nome, infatti, deriva da alcune sue caratteristiche tipiche dei vari stadi di crescita: ”sfinge” si riferisce alla particolare posizione che assume il suo bruco  in fase di riposo, che ricorda un po’ quella di una sfinge egizia , “colibrì” proprio alla somiglianza in forma adulta con questo piccolo uccellino dal volo velocissimo e dal lungo becco affusolato. ; “galio” si riferisce alle piante di cui i suoi bruchi si nutrono e che appartengono al genere Galium. La Sfinge colibrì (Macroglossum stellatarum) è un lepidottero, diffuso in tutta l’Eurasia e appartenente alla famiglia Sfingidae, che comprende molte specie dalle abitudini notturne e crepuscolari, ma anche alcune specie diurne com’è appunto lei stessa.
Presenta corpo tozzo, ali anteriori di colore bruno, attraversate da ondulate linee nere ed ali posteriori di colore arancione orlate di nero. L’apertura alare è di 5/6  cm e può raggiungere una lunghezza di 4/5 cm. L’addome  è piuttosto ampio, terminato da una breve coda pelosetta a ventaglio. La sua più spiccata caratteristica è il volo molto veloce, intervallato da momenti di sospensione in aria e da repentini  piccoli movimenti. I possenti muscoli dell’addome le permettono, infatti, di battere le ali molto velocemente, fino a circa 50/60 battiti al secondo, e di rimanere sospesa in aria per alcuni secondi, caratteristica  chiamata hovering, tipica di altre specie del regno animale (come le libellule ed i colibrì) e che le permette di nutrirsi del nettare dei fiori senza posarsi su di essi e di passare repentinamente da un fiore all’altro.
Il nettare viene raggiunto grazie alla spirotromba, una specie di piccola proboscide ripiegata, derivata dalla modifica delle due mascelle che si sono unite a formare un tubicino,  una sorta di cannuccia che, se non usata, resta arrotolata su se stessa, mentre quando serve viene appositamente estroflessa per aspirare il nutrimento zuccherino dai fiori, anche quelli a forma più allungata e stretta di piante quali  Buddleia,  Nicotiana, Primula, Verbena, Lavanda ecc., difficili da raggiungere nelle parti interne per altri insetti, come per esempio le api. Ogni anno si verificano almeno due deposizioni di uova. Gli adulti sono visibili in qualsiasi periodo dell’anno, specialmente nella fascia meridionale dell’areale, dove possono aversi fino a quattro deposizioni. Svernano negli interstizi di rocce, alberi ed edifici. Le uova, d’un lucido colore verde pallido, sono sferiche (1 mm. di diametro ), a imitazione delle gemme di Galium, piante ospiti su cui le femmine ne depongono fino a 200, ciascuno su una pianta diversa. La schiusa richiede da 8 a  10 giorni.
Le larve appena fuoriuscite sono di colore giallo chiaro; con la successiva muta assumono la colorazione verde e il corno posteriore tipico delle sfingidi di colore rosso porpora. Brucano alla sommità delle piante; lo stadio larvale può essere anche di soli 20 giorni. Le crisalidi sono bruno pallido con una proboscide prominente e due spine acuminate e sono avvolte in bozzoli setosi tra i residui della pianta ospite. Se non l’avete già osservata, quando siete nel vostro giardino o in qualche prato fiorito, aguzzate la vista e cercatela, per ammirarla andare di fiore in fiore con il suo volo caratteristico, mentre con la spirotromba, inserita dentro le corolle allungate, si nutre pacifica del dolce nettare.        
      
Testo e foto 
di  Walter Ferrari


Il rapido movimento delle ali

Il rapido movimento delle ali

Per cibarsi utilizza la lunga cannuccia che tiene arrotolata

Per cibarsi utilizza la lunga cannuccia che tiene arrotolata