La filariosi del cane e gatto

Le aree dove la malattia è maggiormente diffusa, sono tutta la pianura padana e anche parte della Sardegna. Sono comunque da considerarsi endemiche regioni come: Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, in particolare in quelle zone dove sono presenti insetti e acqua stagnante

Abbiamo parlato lo scorso mese delle allergie primaverili e come aiutare i nostri amici ad affrontarli e, a tal proposito,  non dobbiamo dimenticarci di un altro problema legato alla bella stagione: “ la filariosi del cane e del gatto”. Si trasmette tramite la puntura di una zanzara nei periodi più caldi e, se non curata, può risolversi con esiti negativi. La zanzara è il veicolo di trasmissione perché trasferisce il virus da cane a cane. La malattia può essere di due tipologie: dirofilaria immitis che causa la filariosi cardiopolmonare, mentre la dirofilaria repens causa la filariosi cutanea. Il parassita assume la forma di un verme che può raggiungere parecchi centimetri di lunghezza. Vive all’interno del cuore dell’animale, nelle arterie e nelle sue diramazioni. Il parassita rilascia delle larve, le micro filarie, che vengono immesse nella circolazione senza crescere. La zanzara, succhiando sangue da un animale infetto, le preleva e le trasferisce nel corpo di un altro. Le micro filarie possono rimanere in circolo per parecchio tempo, permettendo quindi il contagio. La malattia si sviluppa in modo silente perché il parassita prima di mostrare la sua presenza ha bisogno di crescere. I sintomi più comuni nel cane sono prurito, noduli sottocutanei, stanchezza, tosse secca sotto sforzo, anemia, inappetenza, difficoltà respiratorie, edema polmonare, insufficienza cardiaca. Per testare la presenza della filaria l’unico mezzo è l’esame del sangue. La filaria nel cane può essere curata ma la terapia è lunga e complessa e solo il veterinario può scegliere il giusto dosaggio di medicinali da utilizzare in base al soggetto interessato. Pertanto, per evitare tutto questo è necessaria una PROFILASSI PREVENTIVA, che rappresenta la migliore soluzione per impedire diffusione e contagio. Per i nostri amici cani la prevenzione annuale può essere effettuata con tavolette o pastiglie da dare mensilmente nel periodo di maggiore rischio da marzo a settembre/ottobre o da un’unica iniezione annuale. Il vostro veterinario potrà suggerirvi la migliore prevenzione per contrastare il periodo di maggiore rischio. Per quanto riguarda l’Italia, le aree dove la malattia è maggiormente diffusa, sono tutta la pianura padana e anche parte della Sardegna. Sono comunque da considerarsi endemiche regioni come: Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, in particolare in quelle zone dove sono presenti insetti e acqua stagnante.  La filariosi cardiopolmonare può colpire anche micio ma con una prevalenza inferiore rispetto ai cani. Inoltre, i gatti infestati dalla Filaria presentano un minor numero di parassiti adulti rispetto a quelli che si trovano invece nei cani. Ciò accade perché, nella specie felina, i parassiti, oltre ad avere un tempo di maturazione più lento, hanno un minor numero di larve infettanti che raggiunge la maturità sessuale e, infine, perché la loro vita media nell'ospite definitivo è di breve durata, fino a un massimo di 24-30 mesi. I sintomi clinici, solitamente riscontrati in gatti parassitati dalla Filaria, sono di tipo respiratorio, come tosse e/o dispnea (difficoltà a respirare). In aggiunta, possono comparire vomito, anoressia (mancanza d'appetito), letargia (stato di sonno continuo), tachicardia (aumento del ritmo cardiaco) con anche - seppur raramente - morte improvvisa (si ritiene dovuta a tromboembolismo e insufficienza respiratoria grave). Il decesso può avvenire se i sintomi sono sottovalutati perché simili ad altre patologie di carattere respiratorio.  Il felino è un animale discreto e spesso non dimostra apertamente dolore, sofferenza e malattia. Per questo individuare i segni della filaria, specie se sporadici, può risultare complicato.  Se non trattata per tempo la filaria può aggravare la salute del gatto con conseguenze cardiache gravi oltre che respiratorie. Non esiste una vera e propria cura: i farmaci utilizzati per curare i cani sono tossici per il gatto. Pertanto anche per il nostro micio la PREVENZIONE è la miglior cura e anche in questo caso, il vostro veterinario di fiducia può suggerirvi un trattamento adeguato a base di antiparassitari che lo proteggano. Buone passeggiate con i vostri amici.
Grazielle Baruffi
https://www.dogangels.it/
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