Le staffette della speranza

Vorrei affrontare, almeno in parte, un argomento del quale non si ha sempre il coraggio di parlare, perché coinvolgono animalisti e non si vuole contrastare chi fa o dice di fare qualcosa per gli animali, le “adozioni di animali dal Sud”

Sulla rete ci sono decine di migliaia di appelli per cani che devono trovare famiglia, che devono partire da un Sud inospitale, da terre dove gli amministratori pubblici non conoscono i loro doveri (basterebbe provvedere con regolarità alla sterilizzazione delle femmine vaganti e iniziare a contenere quindi le nuove cucciolate, una cucciola di 8  mesi potrebbe già partorire) e dove i volontari non possono esercitare i loro diritti. Spesso chi adotta un cane del Sud lo fa sulla base di appelli di poveri cani per quella che ormai universalmente è definita “l’adozione del cuore” senza prevedere, al di là delle buone intenzioni, se è la reale esigenza della famiglia e se sussiste, esperienza e intelligenza, per affrontare questo tipo di adozioni. Il cucciolo o cane adulto che adottiamo dal Sud lo vediamo solo in foto o su brevi filmati, senza una precisa valutazione del carattere e la scelta non deve essere fatta per pietismo ma, sulla base delle reali disponibilità che potremo offrire a questo cane che non sono solo una cuccia e una ciotola di cibo, ma pazienza e volontà. Innanzitutto consideriamo che il viaggio dei cani è effettuato con mezzi non sempre idonei al trasferimento di animali con la convinzione che già solo il trasferimento, comunque sia fatto, costituisca la salvezza. E’ un viaggio molto lungo e stressante per qualsiasi cane, cucciolo o adulto che sia. Al suo arrivo il cane si trova proiettato (dopo il viaggio di 30 ore o poco più) in una realtà che non è quella alla quale era abituato. E’ stressato, affamato, spaventato, i suoi pochi punti di riferimento (il volontario del sud che lo accudiva) non ci sono più… e qualsiasi cane per il quale abbiamo avuto garanzie di buon carattere può, all’arrivo nella nuova famiglia, reagire in maniera diversa da quella che ci aspettavamo. Potrebbe anche stare male dopo il viaggio, con problemi di stomaco o diarrea. Tutte queste cose spesso hanno suscitato successivi abbandoni o maltrattamenti perché, contrariamente al cane, scelto nel canile vicino a casa, dove potete andare più volte per conoscerlo e valutare se è il cucciolone adatto alla vostra famiglia, questi poveri reietti arrivano con il presupposto di un’adozione e non si possono rimandare indietro. Un’altra delle attenzioni che bisogna porre, è al momento della consegna che avviene sempre vicino ai caselli autostradali e quindi in zone non protette, ma con traffico. Molti staffettisti si limitano ad aprire la gabbia dove il cane ha viaggiato, prenderlo in braccio e metterlo nelle braccia dello sconosciuto che l’ha adottato. Quanti cani sono scappati all’arrivo rischiando di finire sotto un’autovettura!! Altri, un po’ più accorti, chiudono la porta del furgone, applicano il guinzaglio con collare o pettorina che avrete portato e consegnano il cane con un minimo di sicurezza. Vediamo quali sono le cose principali a cui fa fronte per adottare un cane dal Sud:
• Chiedete al referente del cane più informazioni possibili, sul carattere, sulla taglia futura se cucciolo, prima di adottare un cane che pensate piccolo e poi vi ritrovate in casa un incrocio di alano.
• Pretendete garanzie sullo stato di salute degli animali e fatevi mandare le copie dei loro libretti sanitari. Se non è mai stato vaccinato, pretendete almeno la prima vaccinazione, l’iscrizione all’anagrafe canina e il foglio emesso dalle Aziende Sanitarie del Luogo per il trasferimento del cane fuori provincia per provvedere, presso la vostra anagrafe canina, a registrare il cane.
• Non adottate cani problematici se non siete certi di avere le risorse per curarli o l’abilità per gestirli.
• Se possibile, adottate cani solo da associazioni verificabili. Vi sono numerose associazioni del Nord che collaborano con le realtà del Sud.
• Diffidate delle persone che richiedono il versamento di danaro su carte di credito ricaricabili intestate a persone fisiche e denunciate quelle realtà per le quali avete prove che l’adozione sia solo un mezzo per raccogliere soldi e nulla abbiano a che fare con il benessere degli animali.
• Armatevi di tanta pazienza, non pensate che il cane portato via da una terribile realtà appena inserito nel vostro appartamento sarà talmente grato da amare tutti, non fare pipi o altri danni.  L’adozione di un cane deve essere fatta su presupposti ragionati e non sulla base di un’emotività dirompente: troppi cani adottati su spinta emozionale finiscono male. Facciamo si che queste “Staffette della Speranza” siano davvero un’opportunità per cani che hanno avuto solo realtà allucinanti e non un ulteriore inserimento in un girone infernale.

1 commenti

MIlvia Angela Codazzi :
Molo interessante questo articolo che tratta un tema molto molto importante nel quale c'è di mezzo la vita di tante creature che sono in cerca di casa. E' un tema che bisognerebbe approfondire e seguire bene. Bravissima Graziella. | mercoledì 25 gennaio 2017 12:00 Rispondi