Quando un animale di affezione ci lascia

Non si perde solo un animale amato, una fonte di conforto e di compagnia, di amore incondizionato, di divertimento e di allegria, ma anche una parte importante della nostra stessa esistenza

Era solo un cane.. era solo un gatto… sarà capitato a molti, dopo la perdita del proprio animale di sentirsi dire queste frasi. Perdere l'animale considerato un amico, un compagno, un membro della famiglia, crea un vuoto, soprattutto se rappresentava la principale fonte di compagnia. Nella nostra società spesso la perdita di un animale è vista come una perdita limitata, non intensa come altri tipi di lutto, e magari può essere sminuita o banalizzata: le persone si possono sentir dire "Puoi sempre prenderne un altro" e si aspettano che la sofferenza svanisca in un soffio. In realtà il lutto per un animale domestico è carico di significati e aspetti che caratterizza il legame tra persona e animale.  L’animale è dipendente dall'essere umano, e proprio per questo motivo la sua presenza è pressoché costante sia sul piano reale, sia su quello affettivo (ci si “deve” ricordare di lui, comprare il cibo, accudirlo, curarlo, portarlo fuori).  Gli animali non giudicano, ci accettano come siamo, ci amano senza vincoli. La relazione con loro raramente presenta situazioni di vero conflitto. Il legame emotivo che si crea, dunque, è particolarmente intenso, poiché l'animale ha una vita dipendente dalla nostra, vive totalmente immerso nel nostro mondo. E il dolore per la sua morte è una risposta fisiologica. Non si perde solo un animale amato, una fonte di conforto e di compagnia, di amore incondizionato, di divertimento e di allegria, ma anche una parte importante della nostra stessa esistenza.  Ecco perchè non c'è nulla di sciocco o troppo sentimentale nel piangere e soffrire per la morte di un animale domestico. Persone che non hanno mai vissuto l’affetto di un animale ignorano il peso di una situazione del genere e la sottovalutano. In questo modo, chi vive questo doloroso momento riceve un’altra carica di sentimenti negativi, che derivano dalla mancanza di comprensione del suo dolore. Si continua a sottovalutare l’impatto emotivo che la scomparsa di un animale domestico implica. Sono molte le persone che non provano nulla e non si rendono conto quando un loro amico sta soffrendo proprio a causa di questa perdita. Anzi: spesso evitano il tema perché non gli danno importanza. E nel dolore ci potremmo anche sentire responsabili se abbiamo dovuto decidere della sua morte perché troppo malato.  Relazionarsi con gli animali di compagnia implica infatti fare i conti col fatto che hanno un'aspettativa di vita inferiore, relativamente breve rispetto alla nostra, ed è inevitabile vederli invecchiare, ammalarsi e morire. Dover scegliere per il proprio pet l’eutanasia fa sentire in colpa ma  non dobbiamo dimenticare che, se si ricorre a quest’opzione, è perché non c’erano alternative di salvezza. Anche se è una scelta estremamente dolorosa. Non negate mai il dolore che provate per il vostro animale scomparso, perché questo non farà altro che sfociare in una sofferenza irrisolta. Questo dolore cosi grande, ha bisogno di tempo, tempo per parlare di quello che è successo, tempo per stare in silenzio, per porsi domande.. poi lentamente questo dolore verrà integrato nella nostra vita. Non evitiamo di parlare di come ci sentiamo con qualcuno che possa capirci ed ascoltarci senza giudicarci perché il lutto non guarisce, non è una malattia, può solo avvicinarsi all'accettazione e il pianto lascerà il posto ai ricordi vedendo magari una foto di un pezzo di vita insieme. E a allora ci piacerà pensare ad una antica leggenda indiana che narra di un posto chiamato “Ponte dell’Arcobaleno” dove
l’anima di un animale  che è stato particolarmente vicino a noi, dopo la morte va su questo  Ponte dove c’è tanto cibo, acqua e tutti gli animali che erano malati o vecchi riprendono salute e vigore, proprio come noi ce li ricordiamo nei nostri sogni di tempi e giorni ormai passati. E sono li ad aspettarci e a vegliare su di noi per sempre.
(in ricordo di Romeo, Mousse e altri tanto amati e ancora di Zeus, Greta, Yato e altri, anch’essi amati ma  morti in canile senza la gioia di una famiglia).
Dog Angels Onlus
https://www.dogangels.it/

1 commenti

Milvia Angela Codazzi :
Un articolo stupendo e molto molto commovente. | giovedì 22 giugno 2017 12:00 Rispondi