Il sistema comunitario di scambio di quote di gas serra

Cari web lettori, come qualcuno di voi ha avuto modo di comunicarmi, di recente i gestori degli impianti che hanno chiesto di essere autorizzati a emettere gas serra per il periodo 2013-2020, dovranno presentare il Piano di monitoraggio delle emissioni conforme alle ultime indicazioni dell’Unione Europea entro il 31 gennaio 2013.

Entrambi i Regolamenti sono già applicabili dal 1 gennaio 2013. Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito della Commissione Europea (www.eur-lex.europa.eu) o del Ministero dell’ambiente (www.minambiente.it).
Ma mi avete chiesto: cosa sono queste quote? E a cosa servono?
Bene, credo che sia giunto il momento di fare un approfondimento a riguardo e farò del mio meglio per esprimerlo in modo semplice. 
La Direttiva sullo scambio delle quote di emissione 2003/87/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 ottobre 2003, per abbassare le emissioni in maniera economicamente efficace, ha sviluppato il sistema per lo scambio di quote di emissioni (EU ETS). 
Inaugurato all’inizio del 2005, il sistema di scambio di quote di gas serra è il primo sistema internazionale “cap and trade“ a livello di imprese per la concessione di quote di emissioni di anidride carbonica (CO2) e altri gas a e?etto serra. 
Il cap and trade ?ssa un tetto massimo al livello totale delle emissioni, tuttavia consente agli impianti intervenuti di acquistare e vendere quote secondo le loro necessità all’interno di tale limite. 
Il cap alle emissioni, ovverosia il tetto o livello massimo da non superare, consente di indicare l’impianto che potrà vendere i diritti di emissione da quell’impianto che dovrà comprare.
L’impianto che manterrà le emissioni di sotto al cap, potrà vendere i diritti di emissione all’impresa che, non riuscendo a rispettare il predetto tetto, avrà l’esigenza di comprare diritti di emissione per compensare l’eccesso di inquinamento. 
L’impianto che incontra difficoltà a rimanere al di sotto dei limiti stabiliti dovrà scegliere tra: intervenire per ridurre le emissioni, ad esempio investendo in tecnologie innovative, in modo da abbattere le emissioni di CO2 previste e raggiungere il livello emissioni pari alle quote assegnate, oppure acquistare quote supplementari o crediti CDM/JI sul mercato oppure abbinando le due soluzioni.
Il protocollo di Kyoto, nell'articolo 17, introduce la nozione di Emission Trading System (ETS), il meccanismo di sviluppo pulito (Clean Development Mechanismi - CDM) e l’attuazione congiunta (Joint Implementation, JI): in tal modo il sistema di scambio di quote obbligatorio diviene il propulsore del Mercato Internazionale del Carbonio.
Di questi sistemi parleremo in una prossima rubrica.
Ritornando al sistema comunitario di scambio di quote di gas, è opportuno sottolineare che il nucleo di tale sistema sono le quote di emissioni, ossia esse costituiscono la valuta di scambio mentre il prezzo delle quote è determinato dalla domanda e dall’offerta.
Ciascuna quota dà il diritto di emettere una tonnellata di CO2. Come è noto a tutti agli Stati membri viene richiesto di elaborare piani nazionali di assegnazione (PNA) per ogni periodo di scambio, al ?ne di stabilire il volume di quote destinate annualmente a ciascun impianto. Le decisioni riguardo alle assegnazioni sono rese pubbliche. 
A questo punto possiamo dire che le quote sono la quantità di emissioni di gas serra che, una volta assegnate alle aziende interessate dalla Direttiva, conferiscono il diritto di emettere quella quantità di gas. Le aziende che mantengono le proprie emissioni al di sotto del livello stabilito possono vendere le quote eccedenti a un prezzo determinato dalla domanda e dall’offerta. Le quote servono, da una parte, ad abbassare le emissioni di gas a effetto serra (e di conseguenza preservare l’ambiente) e dall’altra a incentivare la riduzione delle emissioni attraverso lo scambio delle quote (scambio che può avvenire per operazione bilaterali, ad esempio un accordo di compravendita o attraverso il mercato secondario tramite un broker).


Avv. Diana Yuditxa Bautista Martinez
Studio legale Legal Consulting Borromeo
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