Modi concreti per ridurre le emissioni: un beneficio per l’azienda e per l’ambiente

Cari web lettori, vorrei iniziare citando Al Gore, che ha detto: «Possiamo risolvere la crisi climatica. Sarà difficile, certo, ma se scegliamo di risolverla, non ho alcun dubbio che possiamo farcela e ce la faremo».
Quindi, se scegliamo di sfidare il cambiamento climatico, ce la faremo. Tuttavia mi viene in mente la domanda: cosa potrei fare per aiutare l’azienda, l’ambiente e per migliorare la nostra vita?

Precisamente lo scopo di questa rubrica è approfondire il tema dell’emissione di gas serra e, in certo modo, divulgare l’educazione ambientale. In questo articolo parleremo di due modi concreti per ridurre le emissioni e del procedimento per applicarli.
Per seguire un ordine logico e per illustrare l’importanza della riduzione delle emissioni, vorrei condividere con voi una sentenza che mi ha spinto a voler perorare con ancora più convinzione questa causa.
Sebbene il contenuto della sentenza non sia del tutto incoraggiante, è un punto di partenza per fare un passo indietro, rilevare gli errori e correggerli.
La sentenza arriva dalla Corte Europea di Giustizia (Sez 1. 19 dicembre 2012 causa C-58/11 www.curia.europa.eu) in materia di inquinamento atmosferico per inosservanza dei limiti relativi al PM10 nell’area ambiente.
Si parla di inadempimento di uno Stato: la Corte Europea di Giustizia condanna la Repubblica Italiana per aver omesso di provvedere, per gli anni 2006 e 2007, affinché la concentrazione di PM10 nell’aria ambiente non superasse i valori limite fissati all’articolo 5, paragrafo 1, della direttiva 1999/30/CE concernente i valori limite di qualità dell’aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo, venendo meno agli obblighi ad essa incombenti in forza di tale disposizione, divenuta articolo 13, paragrafo 1, della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente (norma di attuazione nazionale D.Lgs 13/agosto/2010 n.155 in vigore dal 30 settembre 2010). 
Ma, di fronte a queste sentenze, mi chiedo: sanno le aziende i vantaggi che può generare la riduzione delle emissioni?
Di una cosa siamo sicuri: tra i vantaggi naturalmente si trova il venire a meno a delle sanzioni, ma oltre a quest’aspetto ci sono altri motivi validi per decidere di ridurre le emissioni. 
Scopriamoli insieme. 
In questa rubrica abbiamo parlato dei meccanismi legali che ci sono a disposizione per abbassare le emissioni. Abbiamo parlato del Protocollo di Kyoto con i suoi tre meccanismi (nei prossimi articoli li tratterò più dettagliatamente), il sistema di scambio di quote di gas serra, il mercato volontario. 
Ma come si traducono questi meccanismi legali in azione?
Qual è un modo concreto per ridurre le emissioni? 
L’azienda interessata nella Direttiva 2003/87/CE può sviluppare ad esempio un progetto (di energia rinnovabile, forestale, agricola, ecc.) che sia adeguato ai requisiti del Meccanismo di Sviluppo Pulito, sempre in un paese che abbia ratificato il Protocollo di Kyoto.
Che vantaggi porta questo meccanismo? Possiamo citare alcuni esempi. 
Anzitutto un beneficio competitivo per la propria azienda; con la redazione della Nota Idea del Progetto (PIN) infatti è possibile attirare gli interessi di investitori nel progetto, quindi finanziamenti. Altri vantaggi sono il trasferimento di tecnologia, la vendita delle quote di emissioni registrate dopo l’approvazione e la verifica della riduzione delle emissioni posta in essere del progetto; è un’azione che stimola lo sviluppo, migliora la qualità della vita e dell’ambiente. 
Possiamo pensare a un altro modo per ridurre le emissioni? 
Il mercato volontario del carbonio. 
In questo caso le aziende che non hanno l’obbligo previsto dalla Direttiva 2003/87/CE possono decidere di ridurre le proprie emissioni portando alla propria azienda grossi benefici.
Risultato? È possibile avvinare l’interesse imprenditoriale al benessere ambientale!
Avv. Diana Yuditxa Bautista Martinez
Studio legale Legal Consulting Borromeo
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