Maclura pomifera, la natura ci sorprende e ci incanta

Un albero del Nord America che anche nei nostri climi rigidi si adatta bene a vivere

Maclura Pomifera

Maclura Pomifera A sinistra il frutto, a destra le foglie

Maclura Pomifera

Maclura Pomifera Il fiore e la sezione del frutto

Alla fine di novembre può capitare di notare, sulla superficie del terreno alcuni frutti curiosi, come quello fotografato. Si tratta dei bellissimi frutti di Maclura pomifera!
La Maclura (il cui nome deriva da W.Maclure, che curiosamente non era un botanico, ma un geologo, amico, però, del botanico che per primo descrisse la specie: Thomas Nutall) pomifera (da "pomo" cioè frutto, e "féro", cioè portare; quindi che porta frutti tondi simili a pomi cioè mele), è, come si deduce dal suo scopritore, un albero americano, del Nord America (se andate a New York ne troverete viali pieni), che anche nei nostri climi rigidi si adatta bene a vivere. Gli indiani d'America usavano il suo legno per costruire archi e frecce; in tempi più recenti, si dice che il color "cachi" delle divise dei soldati americani impegnati nella seconda guerra mondiale fosse derivato dalla corteccia di questo bellissimo albero. E' una pianta dioica, quindi con esemplari maschili ed esemplari femminili (solo questi producono, ovviamente, i frutti). Le foglie sono leggere, simili a quelle degli agrumi, ma non così profumate, e in autunno, prima di cadere assumono tonalità giallo intenso. Ma la parte più curiosa della pianta è sicuramente il frutto, con quelle simpatiche increspature della buccia! Non è edule, solo i semi sono apprezzati dagli scoiattoli di Central Park, e, tagliandolo, si vedono immersi in una  polpa biancastra. In realtà si tratta di un'infruttescenza,
botanicamente detta "sorosio". Il sorosio è tipico della famiglia delle Moracee, a cui la Maclura appartiene (come il gelso -Morus- ed il fico), ed è formato da un insieme di frutticini detti "acheni". Cos'è l'achenio? Un frutticino, secco, contenente un solo seme, tipicamente con la parete aderente al seme stesso; botanicamente  si dice che sia "indeiscente", cioè "che non si apre a maturità". Gli acheni spesso sono dotati di estremità che li aiutano a diffondersi nell'aria: pensiamo ai "pappi" dei pioppi, o alle "samare" degli aceri. In questo caso l'evoluzione ha fatto sì che si unissero, saldandosi, in un solo frutto, o meglio, un'infruttescenza! Ancora una volta la natura ci sorprende e ci incanta, ma solo se ci facciamo caso....
Mario Pria

Dr.agr. Mario Emanuele Pria - Manutenzione giardini e terrazzi - Corsi online di giardinaggio - www.marioemmepi.it - [email protected] - 3356032955


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