Natrice dal collare o biscia d’acqua è un animale molto timido, non è velenoso ed è totalmente innocuo per l’essere umano |Gallery|

La vita della Natrice dal collare è di continuo messa a repentaglio da un lungo elenco di nemici, come rapaci, aironi, cicogna, volpi, faine e tanti ancora. Questo serpente non ha armi per difendersi, così al primo accenno di pericolo preferisce darsi alla fuga

Foto Walter Ferrari

Una cinquantina di anni fa e oltre, era facile trovare nelle risaie e nei piccoli corsi d’acqua la Natrice dal collare o biscia d’acqua. Negli ultimi anni l’habitat  adatto alla natrice ha subito un decremento legato ad attività antropica intensiva: le zone umide sono state bonificate, i corsi d’acqua incanalati, gli spazi naturali costruiti o tagliati da strade. I terreni dedicati all’agricoltura  sono ormai privi di strutture, come siepi, fossi, muri a secco, pietraie o strisce di erba alta.

Recentemente, però, nel mentre stavo scattando delle foto  per la realizzazione del mio 7° libro DVD “ Zona umida mulino Borromeo”,  mi sono imbattuto in due coppie di Natrici che stavano copulando a distanza di pochi metri, ed è stata una nuova piacevole esperienza; erano talmente aggrovigliate nell’atto amoroso che non sono scappate ed ho potuto immortalarle da vicino con foto e video. A casa poi,  dopo averle rimirate, ho voluto approfondirne la conoscenza.

La  Natrice dal collare o biscia d’acqua (nome scientifico Natrix natrix) è un serpente della famiglia Natricidae.  Il suo colore è tipicamente grigio scuro o marrone con un collare giallo caratteristico dietro alla testa a cui deve il nome; la parte inferiore del corpo è più chiara. Possiede una testa arrotondata con pupille tonde e narici orientate lateralmente. Questa specie normalmente non supera i 100 cm di lunghezza, in rari casi esemplari di notevoli dimensioni possono raggiungere i 130 cm, le femmine sono di maggiori dimensioni. La Natrice dal collare si nutre soprattutto  di  rane e rospi, ma non disdegna i  tritoni, le salamandre, le larve di anfibi e i piccoli pesci; infatti  vive prevalentemente nelle zone umide, nei pressi degli specchi d’acqua dolce, nelle rive degli stagni e dei fiumi, ma si trova anche nelle campagne, nei boschi  e in montagna fino a 1500 metri.

È un’abile nuotatrice e va in letargo durante l’inverno.  Poco dopo il risveglio, ad aprile o maggio, avviene l’accoppiamento.  Le uova, dal guscio molle, vengono deposte in gruppi  di 10-20 in giugno e luglio e si schiudono dopo circa 10 settimane. Poiché le uova richiedono  una temperatura di almeno 21 gradi per schiudersi, la vegetazione in putrefazione  e i cumuli di compost , nei quali la decomposizione di materiale organico libera calore, sono  i luoghi preferiti. I giovani sono lunghi  circa 15 cm quando nascono e sono subito indipendenti.

Questo animale è molto timido e, se si spaventa, rapidamente  cerca un rifugio o si inabissa. Non è velenoso ed è totalmente innocuo  per l’essere umano.

Come tutti i serpenti, anche la Natrice dal collare , a intervalli regolari cambia pelle; il vecchio strato si spacca sulla punta del muso e la Natrice se lo sfila rovesciandolo come un calzino.

La vita della Natrice dal collare è di continuo  messa a repentaglio da un lungo elenco di nemici, come rapaci, aironi, cicogna, volpi, faine e tanti ancora. Non essendo velenoso, questo serpente non ha armi per difendersi, così al primo accenno di pericolo preferisce darsi alla fuga.  Se non ci riesce, passa al contrattacco sfoderando una serie di trucchi: sibila e mima il gesto di mordere l’avversario;  emette  una maleodorante secrezione dalla cloaca.  E, come ultima risorsa, alcuni esemplari fingono di essere morti: si rovesciano sul dorso e fanno penzolare la lingua dalla bocca aperta.

In Italia è presente  in tutta la penisola, Sicilia e Sardegna comprese.

La Natrice dal collare è tutelata dall’allegato 3 della Convenzione di Berna ( Specie di fauna rigorosamente protetta) e dalla Legge Regionale n.10 del 31.3.2008.

Testo e foto   di  Walter Ferrari