Blindsight: il “sesto senso” della visione cieca

Riuscire a vedere pur non essendone consapevole ed essendo privo della vista

Qualche anno fa venni contattato per far parte di un' equipe di esperti per provare ad analizzare lo strano caso di una persona, che chiamerò in seguito con il nome di fantasia Saverio,  ed arrivare ad una possibile spiegazione razionale.
Il signor Saverio, ci raccontò di essere diventato completamente cieco in seguito ad un ictus, ma che, nonostante questa sua totale assenza ormai permanente della vista,  riuscisse a “captare” in qualche modo o a “percepire” in maniera corretta, il movimento di alcuni oggetti oppure a scorgere e identificare delle luci.
Tuttavia spiegò di non avere la benché minima coscienza della propria (esatta) percezione né di come ci riuscisse; tirando semplicemente ad “indovinare” era in grado di rispondere correttamente ad un'altissima percentuale di tentativi, con una frequenza di risposte esatte così alta da andare addirittura molto oltre a quelle normalmente legate al caso, alle coincidenze o alle probabilità statistiche.
Insomma pareva proprio che il signor Saverio riuscisse a vedere pur non essendone consapevole ed essendo privo della vista. Poteva essere possibile? In passato però avevo già avuto a che fare con vicende simili...ma andiamo per ordine:
Innanzi tutto né il signor Saverio e né la sua famiglia mostravano convinzioni da fanatici ma al contrario, parlare di “sesto senso” legato alle sue nuove ed inaspettate abilità era, a quel tempo, l'unico appiglio razionale di fronte ad una realtà apparentemente inspiegabile e inconcepibile.
Dopo diversi esperimenti fatti indicando a sensazione lo stato di una lampadina se accesa/spenta o del movimento di una pallina tra destra/sinistra e test similari, trovammo la spiegazione del mistero nella blindsight ovvero la visione cieca.
Questa tipo visione è assolutamente inconsapevole perché il non vedente non può contare su una reale analisi visiva e quindi la sua risposta “a sensazione” potrebbe sembrare non razionale e quindi tirata ad indovinare ma non è nemmeno così in quanto la vista segue un percorso diverso da quello solito.
Infatti alcuni esperimenti da parte dei migliori neurologi del mondo hanno dimostrato che se la lesione cerebrale non ha lesionato il mesencefalo, l'immagine percorre un sentiero alternativo che parte sempre dalla retina, passa dal collicolo superiore, che si trova appunto nel mesencefalo, e arriva alla corteccia extrastriata, una zona che circonda l'area visiva primaria dove l'immagine viene comunque “registrata” anche se in modo non cosciente.
Tutto quello che vediamo infatti non va solo in un posto dedicato ed unico del nostro cervello che ci consente di analizzare quello che abbiamo visto ma la luce che entra nella retina arriva anche in un'altra decina di aree diverse del nostro cervello senza che vi sia consapevolmente un'analisi di ciò che stiamo guardando.
Il blindsight quindi nasce da una lesione delle aree visive principali e si verifica perchè gli stimoli luminosi o di movimento raggiungono in maniera subliminale o inconscia le aree intatte del cervello senza però lasciare traccia nella consapevolezza.
Come per il signor Saverio, l'impatto di questa capacità rimane molto forte e destabilizzante ma ancora una volta si tratta di un fenomeno piuttosto insolito che però  non nasconde nulla di occulto.
Con un piccolo paradosso potremmo semplificare sottolineando come nella blindsight la persona “veda” senza esserne consapevole al contrario invece di quanto succede nel vasto panorama del paranormale in cui le persone credono di vedere consapevolmente qualcosa che non esiste.

Marco Pessina – ghosthunter.it