Eco fashion, quando l’ecologia diventa anche moda utile alla salvaguardia dell'ambiente

Come possiamo diminuire lo spreco e l’accumulo di vestiti invenduti? 10 consigli per essere davvero “eco” e riuscire a fare, nel nostro piccolo, la differenza

La mobilità elettrica e l’ “eco fashion”

La mobilità elettrica e l’ “eco fashion” Photo by Michael Marais on Unsplash

La mobilità elettrica e l’ “eco fashion”: concetti nuovi, che si configurano però come tendenze ormai quasi “classiche”, presenti da ormai molti anni in una società che non vuole saperne di fermare il progresso tecnologico costante e che punta anzi ad espandere l’utilizzo di nuovi mezzi di trasporto e forme alternative di energia mentre le nuove sfide ecologiche si pongono all’orizzonte.

Oltre a mobilità elettrica, però, dobbiamo comunque pensare che esistono molti altri modi per limitare il nostro impatto ambientale. Prendiamo ad esempio il consumo ossessivo che facciamo della moda: come possiamo diminuire lo spreco e l’accumulo di vestiti invenduti? Essere coscienti di ciò che effettivamente consumiamo in eccesso è la base di una società funzionante, quindi facciamo un po’ di chiarezza a riguardo!

L’eco fashion: se l’ecologia diventa anche moda

Uno dei “contraccolpi” dei grandi cambiamenti della società quando vengono introdotte nuove tecnologie mirate a ridurre i consumi e modificare le abitudini quotidiane, è quello di vedere una sorta di “corsa al trend” da parte di aziende e consumatori, senza però capire davvero l’ideologia alla base e osservandone un’implementazione scorretta o non sufficientemente efficiente.

Abbracciare l’idea di ridurre i consumi e l’impatto ambientale è una scelta virtuosa, che va perseguita non solo nel grande passaggio da una macchina con motore a combustione a un tipo di mobilità più sostenibile, ma che va accompagnata anche da qualche piccolo sforzo nel modificare le nostre abitudini quotidiane. Un esempio molto diffuso? Utilizzare tanti litri di acqua per sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie!

Vediamo quindi 10 consigli per essere davvero “eco” e riuscire a fare, nel nostro piccolo, la differenza.

10 consigli per ridurre gli sprechi ed essere “eco”

1.     Acqua: quanta ne dovremmo davvero utilizzare?

Uno dei grandi punti a cui dobbiamo fare attenzione è il rapido declino delle cosiddette “acque dolci”, ovvero l’acqua di fiumi, torrenti e bacini idrici che possiamo utilizzare per bere e cucinare.

Al momento l’Italia consuma decisamente più di tutta la media europea, circa 220 litri per famiglia. Come possiamo ridurre questi sprechi innecessari?

Partiamo dallo sciacquone: in media una cassetta piena è circa 9 litri, mentre uno sciacquone con doppio bottone permette di utilizzarne soltanto una parte. Un altro esempio è la lavastoviglie: se un ciclo di lavaggio consuma in media 10-12 litri, per lavare i piatti a mano se ne consumano 50. Per lo stesso motivo andrebbe evitato il famoso “risciacquo” prima del lavaggio, che aumenta il consumo d’acqua del 40% e può essere evitato semplicemente passando una spugna bagnata o un fazzoletto sui piatti più sporchi prima di metterli in lavastoviglie.

2.     Luci e case domotiche: spendere di più per spendere meno?

Un’altra grande tecnologia a nostra disposizione sono le cosiddette “luci smart”. Queste lampadine a LED sono infatti pensate per essere gestite anche attraverso un’app e monitorandone i consumi. Se ad esempio normalmente può succedere di lasciare accesa una luce in una stanza, alcune lampadine SMART sono dotate di autospegnimento, oppure avvisano l’utente che c’è una stanza con una luce accesa, permettendo tramite WI-FI e con un semplice cellulare di rimediare a una piccola dimenticanza.

La domotica ha qualche piccolo prezzo da pagare all’inizio, per una comodità senza paragoni e la possibilità di risparmiare sulle “sviste” energetiche di ogni giorno. Prese smart e sistemi automatizzati sono il futuro, non solo per noi, ma anche per il pianeta.

3.     Riscaldamento e raffreddamento: come gestirli

 Uno dei grandi sprechi energetici mondiali riguarda i sistemi di riscaldamento e raffreddamento. Le caldaie e condizionatori di nuova generazione, infatti, riducono anche del 20% lo spreco energetico per produrre la stessa quantità di calore e fresco. Un esempio? Una caldaia “a camera aperta” consuma il 25%, persino il 30% in più di una caldaia a condensazione. Provvediamo quindi a rivedere il nostro impianto energetico, magari approfittando dei bonus statali e gli incentivi.

4.     Evitare gli acquisti d’impulso

 Le nostre case sono piene di cibo che, talvolta, finisce inutilizzato o scade. Compriamo meno e in maniera più furba, concediamoci più “sfizi” ma facciamolo con sapienza. Cerchiamo di non accumulare quantità di spesa esagerate e, piuttosto, usiamolo come un motivo per acquistare locale e fare qualche passeggiata in più.

5.     Utilizzare meno la macchina

Nonostante il cambio energetico, utilizzare una macchina sarà sempre più inquinante di bici e camminare. Cerchiamo di riabituarci a fare piccoli tragitti a piedi, riscoprendo anche il piacere di passare un po’ di tempo senza andare costantemente di fretta.

Oggi, inoltre, possiamo contare anche su servizi di delivery e attività “on-demand” che ci permettono, se proprio non possiamo uscire, di rivolgerci a chi può consegnarci prodotti direttamente a casa, rendendo la nostra abitazione una semplice fermata in più per il tragitto tipico delle consegne.

Inoltre, se le attività ricreative sono molto lontane dalla città in cui siamo attualmente, proviamo di tanto in tanto le alternative online: dai giochi di carte ai casinò online, potete trovare moltissimi modi per divertirsi grazie alle liste stilate da siti come Time2Play per rilassarsi un po’ senza andare lontano!

6.     Raccolta differenziata: impegniamoci veramente

Evitiamo di essere pigri e dividiamo le confezioni dei prodotti esauriti in base al loro materiale. Una buona raccolta differenziata significa poter riutilizzare più volte gli stessi materiali, riducendo gli sprechi in maniera davvero sostanziosa. Evitiamo di pensare che non venga effettuata o che sia inutile: il periodo in cui viviamo vede un inquinamento di plastica estremamente eccessivo, che per la maggior parte finisce per inquinare i meravigliosi fiumi   e mari del nostro pianeta. Quindi impegniamoci!

La mobilità elettrica e l’ “eco fashion”

La mobilità elettrica e l’ “eco fashion” Photo by FitNish Media on Unsplash

7.     Shampoo e saponi solidi

Una delle grandi memorie che si hanno dei nostri nonni, sono le famose “saponette”. Oggi è troppo in uso il sapone liquido, contenuto in confezioni di plastica. Utilizziamo shampoo e saponi solidi, che ci permettono di evitare sprechi inutili e soprattutto non contribuiscono alla creazione di flaconi vuoti, magari non riciclabili.

8.     Evitiamo la “fast fashion”

I vestiti a basso prezzo possono sembrare un buon modo per riempire l’armadio, ma l’inquinamento prodotto da indumenti invenduti e di seconda mano dismessi prima del tempo è incredibile. Cerchiamo di dare una nuova vita ai capi che non indossiamo più e preferiamo acquistare meno merce, ma che potremmo utilizzare per più tempo. Il consumismo è buono per l’economia, ma pessimo per il pianeta.

9.     Meno “usa e getta”

Grande moda di fine vecchio millennio e l'inizio del nuovo, l’usa e getta ci ha fatto dimenticare la comodità di contenitori e strumenti riutilizzabili. Nonostante oggi molti materiali per i prodotti monouso siano biodegradabili e meno inquinanti, continua ad essere ancora meglio scegliere alternative lavabili e riutilizzabili.

La dieta

La dieta Photo by Victoria Shes on Unsplash

10.     Correggere la nostra dieta

 Nonostante la dieta mediterranea sia decisamente equilibrata, esagerare con carne e pesce può significare contribuire allo sfruttamento eccessivo del territorio. Se collettivamente impariamo a fare la nostra parte per ridurre i consumi di carne e pesce, anche i mari e i terreni utilizzati per il mangime degli allevamenti potranno essere decisamente meno sfruttati, senza mettere a rischio la biodiversità e riducendo le emissioni per il trasporto e la conservazione dei prodotti edibili.