Chi ben comincia... L’obesità infantile è una forma di malnutrizione da combattere per uno sviluppo corretto

intolleranza al glucosio, insulino-resistenza, ipertensione arteriosa e dislipidemie. Tra le altre complicanze legate all’obesità possiamo trovare: sviluppo del diabete di tipo 2, coronopatie, sindrome dell’apnea ostruttiva durante il sonno, problemi muscolo scheletrici dati dal peso eccessivo, foruncolosi, problemi psicosociali con depressione e perdita dell’autostima. Di fatto noi siamo quello che mangiamo, quindi dobbiamo attivarci già dalla nascita per poter compiere un buon atto preventivo, viene da sé che i primi attori in questo difficile compito sono i genitori.

Come devono comportarsi i genitori per prevenire l’obesità nei loro bambini?
Nei casi in cui è possibile, prediligere l’allattamento al seno, in quanto si previene un’ eccessiva assunzione di proteine. Molto spesso, infatti, s’introduce il latte vaccino, molto proteico, prima del compimento del primo anno di vita, per non parlare delle quantità smisurate d’omogeneizzati di carne che sono introdotti già dal quarto mese. Le mamme e le nonne giustificano tale comportamento con la classica frase:  altrimenti il bambino non cresce!
I genitori per primi devono imparare ad avere delle sane abitudini di vita e di alimentazione, così a loro volta possono educare i propri figli nel migliore dei modi. Tra le sane abitudini di vita, oltre ad una costante attività fisica, è importante interessare i bambini al gioco e alla lettura limitando così il più possibile le ore di televisione.
Spesso alla mattina si è di fretta, per svariate motivazioni e si è soliti saltare la colazione, questa è una grave mancanza perché di riflesso il vostro bambino penserà che non è un’occasione importante, invece la colazione deve diventare un’abitudine per tutta la famiglia.

Chi dovrebbe aiutare i genitori?
Non bastano solo i genitori, infatti: insegnanti, educatori, allenatori e tutti coloro che abbiano influenza sui giovani, devono parlare delle corrette abitudini alimentari e di uno stile di vita sano, non focalizzandosi solo sull’aspetto corporeo. La comunità scientifica deve spingere verso un marketing di tipo sociale, che promuove scelte d’alimenti salutari e l’incremento dell’attività fisica. Inoltre, indirizzare i finanziamenti sia pubblici sia privati per la ricerca, verso adeguate strategie di prevenzione per il sovrappeso e l’obesità.

inserto mensile a cura di:

del dott. Dario Bertolotti
dietista