“Non siamo abbandonati”: al via la campagna di tutela della fauna

Le giornate estive trascorse all’aria aperta, in campagna, in collina o in un bosco, potrebbero farci imbattere in un cucciolo di capriolo o in altri cuccioli di animali selvatici; la tentazione di toccarli o offrire loro del cibo è quasi intollerabile. No! Assolutamente, no! Per tutti i cuccioli di animali selvatici vige il motto: “guardare, ma non toccare”. Ancora di più: bisogna assolutamente evitare di raccogliere i piccoli perché l’odore che gli umani lasciano sugli animali, anche con un solo contatto, farebbe allontanare la madre, che non riconoscerebbe più il proprio cucciolo, compromettendone definitivamente la sopravvivenza. Chi ha la fortuna di incontrare un cucciolo deve limitarsi a osservarlo senza toccarlo, quindi. Se non è ferito o visibilmente depresso, bisogna allontanarsi senza accarezzarlo o portarlo via dal luogo del ritrovamento.
Per fare un esempio: la femmina di capriolo in primavera partorisce uno o due piccoli che, solitamente, vengono lasciati al riparo tra l’erba dei prati o al margine dei boschi. La mamma, durante il giorno, si allontana dai piccoli per alimentarsi, rimanendo però nascosta sempre nelle vicinanze e tornando da loro per allattarli. Se capita di trovare un piccolo di capriolo, la cosa migliore, per la sua incolumità, è allontanarsi il più in fretta possibile, per non impaurire né il cucciolo né la madre: loro vedono gli uomini come un qualsiasi altro predatore.
Quindi, di norma, dove c’è una cucciolata o un singolo cucciolo, poco lontano è possibile vedere anche la mamma, che sicuramente ha sott’occhio i propri piccoli.
Comprendendo benissimo la voglia di avvicinare e soccorrere un animale che sembra indifeso e l’istinto di non rimanere indifferenti e immobili di fronte a questi cuccioli che, culturalmente, ci riportano alle favole - chi non ricorda il piccolo Bambi? - è però importante lasciare che la natura faccia il proprio corso e non allontanare quindi una madre premurosa dalla propria prole.
Anche quest’anno, a questo proposito, il corpo di Polizia provinciale di Bergamo promuove una nuova campagna di sensibilizzazione per la tutela della fauna selvatica, con opuscoli e manifesti realizzati allo scopo. La nuova campagna si rivolge a tutti i cittadini: a chi frequenta gli ambienti naturali della bergamasca - come escursionisti, fungaioli, agricoltori, cacciatori e pescatori - e a chiunque si imbatta in un cucciolo, cercando di fornire preziosi consigli su come comportarsi.
Una buona azione, compiuta credendo di salvare l'animale non è così purtroppo: spesso si firma, inconsapevolmente, la condanna a morte dell'animale o lo si costringe, nel caso ad esempio dei nidiacei, a una vita in cattività.
Sul sito: www.provincia.bergamo.it tutte le informazioni e la possibilità di scaricare gli opuscoli.
Erica Lampognani