Il Gruccione, scava il suo nido sulle rive dell’Adda
Per la prima volta, alcuni anni fa, vidi un gruppetto di gruccioni in volo nella zona di Cavenago d’Adda (LO), nel Parco Adda Sud.
17 dicembre 2015
Rimasi colpito dalla bellezza del piumaggio di questi uccelli, tanto che pensavo fossero una specie esotica fuggiti da qualche voliera privata. Poi parlando con un amico ornitologo scoprii che arrivano da noi alla fine di aprile, primi di maggio, mentre lo svernamento avviene dopo un lungo viaggio nell’Africa posta a sud del Sahara. Quest’anno mi è capitato di rivederli durante un’escursione nella zona di Zelo Buon Persico (LO) nelle vicinanze dell’Adda. Nei giorni scorsi ho visto un dvd realizzato da Filippo Bertoli sulla vita del gruccione nel Parco Adda Sud e sono rimasto affascinato dalla sua bellezza, motivo per cui ho pensato di rendervi partecipi di questo mio interesse.
Il gruccione, nome scientifico Merops apiaster, appartiene all’ordine CORACIIFORMES, famiglia MEROPIDAE; è un uccello di piccole-medie dimensioni, della lunghezza di 25-27 cm, apertura alare 40 cm e peso 60-80 grammi. Il maschio è di un color castano sul dorso, e azzurro nel ventre, ma presenta anche sfumature di giallo, verde, nero e arancione. Il becco è nerastro, lungo e ricurvo verso il basso. Le femmine sono molto simili, con una prevalenza del colore verde.
Dopo l’accoppiamento inizia la costruzione del nido, che dura 10-15 giorni, lungo le scarpate sabbiose-argillose dell’Adda; l’altezza della scarpata può variare da 1 metro a 3-4, con inclinazione da 45 a 90%. Il nido viene realizzato scavando una galleria orizzontale, che può raggiungere anche 3 metri di profondità e del diametro di 8 cm circa (questo metodo di nidificazione è adottato anche dal Topino che è una piccola rondine e dal Martin pescatore). Durante lo scavo il maschio e la femmina possono consumare la lunghezza del becco anche di 1 cm. La femmina depone 4/5 uova di forma sferica nella parte allargata in fondo al cunicolo. Entrambi i sessi si occupano della cova che dura circa 20 giorni. I piccoli lasciano il nido dopo 30 giorni dalla nascita. Di solito la specie effettua una sola covata all’anno tra maggio e giugno: se una coppia trova un luogo favorevole alla costruzione del nido, ne sopraggiungono altre fino a formare vere e proprie colonie. In Italia le colonie di nidificazione sono concentrate quasi esclusivamente in pianura e collina fino a 500 metri.
Il gruccione predilige ambienti aperti e campagne alberate, rive di fiumi con banchi sabbiosi, laghi, canali e cave perlopiù abbandonate.
In Lombardia è stata osservata una netta predilezione per le aree con scarsa piovosità estiva, unita a una preferenza per le aree coltivate a mais, riso e cereali, inframmezzate da filari, fasce arboree e canali. Zone agricole, cave abbandonate, aree incolte sono invece gli ambienti di cui la specie trova ampia disponibilità in collina. Il substrato sabbioso è preferito nella stragrande maggioranza dei casi. I gruccioni sono insettivori, catturano le prede in aria, circa 100 specie di insetti di cui 80% di api, vespe, bombi, farfalle e libellule. Quando gli insetti sono dotati di pungiglione, questi vengono ripetutamente colpiti su una superficie dura, con l’ausilio del becco.
La migrazione avviene tra agosto e settembre verso la savana sub-sahariana, tra il Senegal e la Nigeria.
Qualche problema il gruccione lo crea agli allevatori di api, insetti di cui va ghiotto; se individua un’arnia, ogni singolo individuo può consumare anche fino a 200 api al giorno.
In Europa è diffuso nelle regioni meridionali e orientali, dalla Spagna alla Russia. In Italia è migratore regolare e nidificante, soprattutto nella Pianura Padana sud-occidentale, lungo il litorale e l’entroterra tosco-laziale, nonché in Sardegna dove si riscontrano le colonie più numerose.
In Lombardia è presente nel periodo riproduttivo nella parte centro-meridionale della Regione.
Secondo le stime più recenti la popolazione di gruccione nidificante nell’Unione Europea è compresa tra 200.000 e 300.000 coppie. Quella italiana dovrebbe raggiungere le 5.000 - 10.000 coppie, sono in aumento in Lombardia.
Speriamo di vedere questi bellissimi uccelli nelle nostre zone anche in futuro.
Buon Natale!
Walter Ferrari
Il gruccione, nome scientifico Merops apiaster, appartiene all’ordine CORACIIFORMES, famiglia MEROPIDAE; è un uccello di piccole-medie dimensioni, della lunghezza di 25-27 cm, apertura alare 40 cm e peso 60-80 grammi. Il maschio è di un color castano sul dorso, e azzurro nel ventre, ma presenta anche sfumature di giallo, verde, nero e arancione. Il becco è nerastro, lungo e ricurvo verso il basso. Le femmine sono molto simili, con una prevalenza del colore verde.
Dopo l’accoppiamento inizia la costruzione del nido, che dura 10-15 giorni, lungo le scarpate sabbiose-argillose dell’Adda; l’altezza della scarpata può variare da 1 metro a 3-4, con inclinazione da 45 a 90%. Il nido viene realizzato scavando una galleria orizzontale, che può raggiungere anche 3 metri di profondità e del diametro di 8 cm circa (questo metodo di nidificazione è adottato anche dal Topino che è una piccola rondine e dal Martin pescatore). Durante lo scavo il maschio e la femmina possono consumare la lunghezza del becco anche di 1 cm. La femmina depone 4/5 uova di forma sferica nella parte allargata in fondo al cunicolo. Entrambi i sessi si occupano della cova che dura circa 20 giorni. I piccoli lasciano il nido dopo 30 giorni dalla nascita. Di solito la specie effettua una sola covata all’anno tra maggio e giugno: se una coppia trova un luogo favorevole alla costruzione del nido, ne sopraggiungono altre fino a formare vere e proprie colonie. In Italia le colonie di nidificazione sono concentrate quasi esclusivamente in pianura e collina fino a 500 metri.
Il gruccione predilige ambienti aperti e campagne alberate, rive di fiumi con banchi sabbiosi, laghi, canali e cave perlopiù abbandonate.
In Lombardia è stata osservata una netta predilezione per le aree con scarsa piovosità estiva, unita a una preferenza per le aree coltivate a mais, riso e cereali, inframmezzate da filari, fasce arboree e canali. Zone agricole, cave abbandonate, aree incolte sono invece gli ambienti di cui la specie trova ampia disponibilità in collina. Il substrato sabbioso è preferito nella stragrande maggioranza dei casi. I gruccioni sono insettivori, catturano le prede in aria, circa 100 specie di insetti di cui 80% di api, vespe, bombi, farfalle e libellule. Quando gli insetti sono dotati di pungiglione, questi vengono ripetutamente colpiti su una superficie dura, con l’ausilio del becco.
La migrazione avviene tra agosto e settembre verso la savana sub-sahariana, tra il Senegal e la Nigeria.
Qualche problema il gruccione lo crea agli allevatori di api, insetti di cui va ghiotto; se individua un’arnia, ogni singolo individuo può consumare anche fino a 200 api al giorno.
In Europa è diffuso nelle regioni meridionali e orientali, dalla Spagna alla Russia. In Italia è migratore regolare e nidificante, soprattutto nella Pianura Padana sud-occidentale, lungo il litorale e l’entroterra tosco-laziale, nonché in Sardegna dove si riscontrano le colonie più numerose.
In Lombardia è presente nel periodo riproduttivo nella parte centro-meridionale della Regione.
Secondo le stime più recenti la popolazione di gruccione nidificante nell’Unione Europea è compresa tra 200.000 e 300.000 coppie. Quella italiana dovrebbe raggiungere le 5.000 - 10.000 coppie, sono in aumento in Lombardia.
Speriamo di vedere questi bellissimi uccelli nelle nostre zone anche in futuro.
Buon Natale!
Walter Ferrari
17 dicembre 2015