La Mantide religiosa è un insetto facilmente riconoscibile, noto per la strana posizione delle zampe anteriori |Gallery|

L’accoppiamento delle mantidi è caratterizzato da cannibalismo post-nuziale: la femmina, dopo essersi accoppiata, o anche durante l’atto, divora il maschio partendo dalla testa mentre gli organi genitali proseguono nell’accoppiamento

Testo e Foto di Walter Ferrari

Il mio interesse verso la natura (mondo animale e vegetale) mi porta all’osservazione anche degli esseri viventi più piccoli che sfuggono all’attenzione dei più; mi riferisco agli insetti e tra questi c’è n’è uno che  mi ha sempre affascinato: la Mantide religiosa (Mantis religiosa).  Durante le varie escursioni ho potuto fotografarla in diversi luoghi, ma quest’anno ho avuto la fortuna di scoprire, tramite l’amico Gino Rossi di Mediglia,  diverse Ooteche (contenitori di uova)  poste su arbusti di Ligustro comune (Ligustrum ovalifolium).Vediamo ora di conoscerla meglio.

La Mantide religiosa è un insetto di media taglia facilmente riconoscibile e noto per la strana posizione delle zampe anteriori che ricorda un atteggiamento di preghiera. Il nome del genere deriva infatti dal greco “Mantis”, cioè profeta, indovino.

La femmina, in età adulta, è lunga circa 7,5 cm ed è più grande del maschio che misura 6 cm. Ha un torace allungato e due lunghe antenne che spuntano dalla testa. Le zampe anteriori  sono dotate  di spine con cui agganciano la preda e sono perciò definite “raptatorie”. La sua colorazione varia dal verde brillante al marrone chiaro; ciò le permette di mimetizzarsi molto bene nell’ambiente in cui vive. Altra caratteristica è la presenza di due chiazze nere, una per ogni zampa anteriore nel lato interno, simili ad un occhio quando mostrate a scopo difensivo. Ha due paia di ali attaccate al dorso, che apre all’improvviso e  fa vibrare, emettendo un fruscio che ricorda il  soffio   del serpente, quando deve  difendersi dai nemici .

Altra particolarità di questo insetto, che appartiene all’ordine Mantodea, è la capacità di ruotare la testa di 180 gradi: ciò consente alla Mantide Religiosa di poter osservare la propria schiena.

Le neanidi ( così sono chiamati i piccoli  della Mantide ) in natura nascono in maggio-giugno, per diventare adulte nel mese di agosto. Le uova vengono deposte in ooteche, prodotte dalla femmina nella stagione fredda. L’ooteca è una specie di astuccio che la Mantide  prepara emettendo un liquido colloso dall’addome e insufflando aria al suo interno. L’astuccio all’aria si solidifica e diventa di una consistenza simile a una spugna ma molto resistente e capace di tenere al riparo le preziose uova per tutto l’inverno. Ogni ooteca può contenere dalle 60/70 uova fino alle 200.

L’accoppiamento delle mantidi è caratterizzato da cannibalismo post-nuziale: la femmina, dopo essersi accoppiata, o anche durante l’atto, divora il maschio partendo dalla testa mentre gli organi genitali proseguono nell’accoppiamento. Questo comportamento è dovuto al bisogno di proteine, necessarie ad una rapida produzione di uova; prova ne è che la femmina d’allevamento, essendo ben nutrita, spesso “risparmia” il maschio.

Le Mantidi si nutrono di mosche, grilli, falene e altri piccoli insetti e, talvolta, anche di piccoli rettili e anfibi.

Sono in grado di mimetizzarsi facilmente tra le foglie, dove aspettano immobili le loro prede. La predazione di una mantide è impressionante per la velocità con cui cattura la preda e la lentezza con cui la  divora in piccoli bocconi, partendo casualmente dalla parte del corpo più a portata di bocca.

La Mantide religiosa è originaria dell’Europa e dell’Asia, ma è stata introdotta artificialmente anche  in Nord America. Oggi la si può trovare anche  in alcune località dell’Africa centrale e nella parte più meridionale del Sud America. La sua diffusione necessita di alte temperature.  La sua presenza è infatti  notevolmente inferiore nell’Europa centrale e quasi inesistente nell’Europa del Nord.  In Germania è considerata  animale protetto con divieto di cattura. In Italia è abbastanza comune in tutto il territorio, dalle zone prealpine  sino alla fascia costiera, isole comprese.

Testo e Foto  di  Walter Ferrari