La stagione del melograno è iniziata, ecco la sua storia

Un frutto antico con una storia importante decantata da Pria Mario Emanuele

Che bello, in questo inizio novembre, notare gli alberi di melograno carichi di frutti.
E' una pianta coltivata da millenni, antichissima. Il suo nome botanico è Punica granatum, "Punica" di Cartagine (ricordate le guerre puniche?), coltivata dai cartaginesi, e "granatum", per i frutti ricchi di grani. L'etimologia dei nomi è a volte curiosa: pensate che in inglese è nota come "Pomegranate" od anche "apple of Grenada" e la città spagnola di Grenada deve il suo nome proprio al melograno (che ritrae anche nel proprio stemma); in spagnolo "granada" significa proprio "melograno" e la pianta fu introdotta in Spagna durante la dominazione araba (è presente anche nello stemma della bandiera spagnola). I frutti danno un succo di un rosso quasi porpora, che viene detto "granata"; da qui i tifosi del Torino trovano spiegazione dei colori sociali della loro maglia (la squadra chiamata appunto "granata").
I semi (detti arilli) sono circondati da una polpa dolce, deliziosa, nelle varietà eduli; esistono, infatti, anche varietà solo ornamentali, coltivate anche soltanto per il colore dei bellissimi fiori scarlatti, e perfino varietà nane (spesso usate come bonsai), che fanno fiori e frutti nani (non ultimo il melograno nero, detto "testa di moro" a frutto scurissimo). Tutti, comunque, producono fiori e frutti, che però spesso, eccetto nelle varietà eduli, non sono mangiabili.
In compenso le moderne varietà si prestano bene al consumo fresco, in insalate e macedonie, ma anche per l'estrazione di splendidi succhi di frutta o per centrifugati o succhi ottenuti da estrattori (oggi molto di moda). Un modo molto moderno per utilizzare uno dei più antichi frutti del pianeta.

dr.agr. Mario Emanuele Pria – manutenzione giardini e terrazzi – www.marioemmepi.it  – [email protected]    3356032955