Fiori spontanei di Lombardia
Sabato 16 maggio 2015, alle ore 21, presso il salone dell’oratorio di Triginto di Mediglia, presenterò al pubblico il mio libro “Fiori spontanei di Lombardia”.

Dopo “Alberi di Peschiera Borromeo” e “Arbusti di Peschiera Borromeo”, presentati negli anni scorsi, ho portato a conclusione anche questo lavoro che nasce da lontano, come i precedenti, da una passione innata per la natura .
Fin da bambino ricordo che rincorrevo le farfalle, ammiravo le rane nei fossi vicino a casa, ascoltavo il canto degli uccelli e raccoglievo i fiori. Certamente ero agevolato dal fatto che abitavo in campagna. In età scolare, parlo della seconda metà degli anni ’50, andavo a scuola a piedi (allora si faceva il vero “pedibus”) da Bettola a Peschiera, accompagnato dalla nonna di un bambino di un gruppo formato da una quindicina tra maschi e femmine, e lungo il tragitto, in primavera-estate, era buona norma raccogliere un mazzetto di fiori spontanei da donare alla maestra che gradiva molto: bucaneve, violette, margherite, papaveri ecc…
Molti anni sono passati da allora; oggi la vita in città ci mette raramente a contatto con i fiori spontanei, in via di sparizione a causa della perdita di biodiversità e delle pratiche agronomiche che utilizzano ampiamente i diserbanti selettivi. I fiordalisi blu sono scomparsi dai campi di grano; ancora resistono i papaveri, specie considerata infestante.
La passione per la botanica, sommata a quella per la fotografia, mi ha permesso di arricchire notevolmente il mio archivio anche di fiori spontanei ritrovati durante le numerose escursioni dalla pianura ai monti oltre i 2500 metri.
Il libro è composto pertanto da 204 schede didattiche che riportano, oltre alle fotografie, il nome comune, il nome scientifico, i classificatori, la famiglia e alcune caratteristiche tecnico-scientifiche relative all’altezza della pianta, al periodo di fioritura, alla quota altimetrica e all’habitat.
La maggior parte delle piante descritte sono protette dalle leggi vigenti; alcune fra loro sono infatti negli elenchi nazionali e regionali delle specie botaniche in via di estinzione.
Il rischio di estinzione di molte specie spontanee, tra cui parecchie che presentano una fioritura spettacolare, è un tema che occorre considerare prioritario, anche perché le azioni incisive di informazione e tutela danno risultati concreti, come ad esempio nel caso della stella alpina, che da quando è stata tutelata, si è notevolmente diffusa.
Colgo qui l’occasione per fare appello agli escursionisti perché si attengano al più rigoroso rispetto delle specie vegetali e in particolare dei fiori, perché, come disse un grande esperto di fiori, non più tra noi ( il bergamasco Claudio Brissoni) : ” Un fiore dona sempre un sorriso, anche in mezzo alla bufera”. Un’emozione che ho provato anch’io allorché ritornando da un’escursione in alta quota nell’estate del 2014, sotto una pioggia torrenziale, bagnato e stanco, mi sono trovato davanti un gruppo di Campanula barbata. Vedere quelle campanelline così fragili alla vista, ma così forti da resistere alle intemperie, mi ha fatto sorridere e riprendere il cammino con più vigore.