La sorprendente scoperta di una famiglia di rospi a Gromo: un incontro ravvicinato con il Bufo bufo, il rospo comune

Durante le vacanze estive in Val Seriana, l'inaspettata presenza di una tana di rospi sotto una scala di accesso a un giardino ha suscitato curiosità tra i residenti e ha riportato alla luce antichi ricordi d'infanzia. Un'osservazione affascinante che ci invita a conoscere meglio la vita di questo anfibio comune, ma straordinario.

Il rospo comune

Il rospo comune Foto di Walter Ferrari

Questa estate durante le vacanze in montagna a Gromo in Val Seriana, sotto i gradini della scala in muratura  di accesso al mio giardinetto, ho scoperto, con grande sorpresa, la presenza di una tana di Rospo comune, con all’interno una famigliola composta da una femmina adulta e due piccoli.  Per diverse sere, dopo le  ore  22,  uscivano in cerca di cibo. Ho così potuto fare foto e video.

Anche gli altri condomini  erano incuriositi dalla presenza dei  rospi  in un luogo così insolito. 

Parlando con alcuni abitanti della zona  mi hanno riferito che nel periodo primaverile è facile trovare dei rospi frequentare piccoli stagni dei loro giardini per la deposizione di uova e la nascita dei girini.

Sollecitato anche dagli amici  vacanzieri che mi chiedevano continue informazioni sulla vita di questo anfibio, mi sono documentato per saperne di più di quello che già  conoscevo per esperienza personale.


Il rospo comune

Il rospo comune Foto di Walter Ferrari

Il Rospo comune ( Bufo bufo) è un anfibio anuro della famiglia Bufonidae, ampiamente diffuso in tutta l’Italia continentale e peninsulare, in una grande varietà di habitat: boschi umidi, prati e coltivi ma  anche ambienti urbani  antropizzati e giardini. Si ritrova a livello del mare fino ad oltre 1500 metri di altitudine. Gli adulti hanno un grosso capo appiattito; la colorazione dorsale tende al marrone e all’ocra, con macchiatura bruno-nerastra mentre Il ventre è solitamente di colore chiaro uniforme. Gli occhi hanno iride giallo scuro o arancio e la pupilla è ellittica, allungata orizzontalmente. Il dimorfismo sessuale è piuttosto marcato: i maschi sono tendenzialmente più piccoli ( 7/10 cm) delle femmine (12/15 cm) , con le zampe anteriori decisamente più robusti.

Il Rospo comune è una specie ad attività prevalentemente notturna. Alle quote meno elevate è attivo quasi tutto l’anno. Nei periodi più freddi e durante il resto dell’anno, come rifugi diurni utilizza ripari di vario tipo, da cavità nel terreno, a tronchi, cavità nelle rocce, manufatti umani.

Durante la stagione  riproduttiva, da febbraio-marzo, gli animali migrano in massa dai rifugi invernali verso i siti di deposizione; questi sono solitamente pozze, bordi di laghi, fossi, ma anche raccolte d’acqua di origine  artificiale. I maschi arrivano per primi a tali siti e cominciano a cantare per attrarre le femmine. Durante l’accoppiamento il maschio ingroppa la femmina e la cinge con le zampe anteriori. La femmina espelle  in acqua alcune migliaia di uova in lunghi cordoni gelatinosi e contemporaneamente vengono fecondate dal maschio. Queste uova poi si schiuderanno, facendo uscire dei minuscoli esserini neri: i girini. Questi, nutrendosi soprattutto di alghe e altri minuscoli materiali organici, crescono. Ai girini spuntano dapprima le zampe posteriori, e successivamente le zampe anteriori; da questo momento iniziano a digiunare, perché il loro apparato boccale e digerente si trasforma da insettivoro a onnivoro. Gli adulti infatti si nutrono di qualsiasi cosa riesca ad entrare nella loro bocca: insetti, lumache senza guscio, lombrichi e piccoli vertebrati.

Quando viene attaccato, il  Rospo comune adotta una postura caratteristica, gonfiando il corpo e stando in piedi con le zampe posteriori sollevate e la testa abbassata.  Il suo principale mezzo di difesa risiede nella secrezione dal sapore disgustoso prodotta dalle ghiandole paratoidi e da altre ghiandole  sulla pelle, contenente una tossina chiamata bufagina che è sufficiente a scoraggiare  i molti predatori: tra questi vi sono i ricci, i ratti, i gatti domestici, uccelli come aironi, corvi e rapaci.

Il Rospo comune non è una specie a rischio, in ragione della sua ampia distribuzione.

La memoria mi ha riportato indietro nel tempo, quando da bambini a Bettola di Peschiera Borromeo dove abitavo, catturavamo dei rospi e rincorrevamo le bambine per spaventarle: giochi e habitat di un tempo che fu.

Testo e foto    Walter  Ferrari

Il rospo comune

Il rospo comune Foto di Walter Ferrari