La Tartaruga dalle orecchie rosse, una minaccia per la nostra fauna |Gallery|

Molti grossi esemplari sono presenti nel laghetto del Parco Forlanini a Milano, nel laghetto che circonda il Castello di Peschiera Borromeo, nella zona umida del vecchio mulino, nella testa del fontanile Testone nei pressi di C.na Pestazza, nel cavo Marocco all’interno dell’Oasi Carengione

Foto Walter Ferrari

Le Tartarughe  dalle orecchie rosse, delle quali parlerò in questo articolo, sono quelle tartarughine  più comunemente acquistate per diventare domestiche e far divertire i bambini, ma a causa della loro notevole stazza che raggiungono in breve tempo, in particolare la femmina, vengono abbandonate . Le più forti,  immesse nel nostro ambiente, diventano una minaccia per la nostra fauna. Nella nostra zona  le ho avvistate nel  laghetto che circonda il Castello di Peschiera Borromeo, nella zona umida del vecchio mulino,  nella testa del fontanile Testone nei pressi di C.na Pestazza, nel cavo Marocco all’interno dell’Oasi Carengione. Molti  grossi esemplari  sono presenti nel laghetto del Parco Forlanini a Milano.
La Tartaruga dalle orecchie rosse ( nome scientifico  Trachemis scripta elegans  - famiglia Emydidae) è una testuggine  che può raggiungere 30 cm di lunghezza con un peso di 2,50 Kg per le femmine, mentre i maschi, solitamente più piccoli, misurano circa 20 cm di lunghezza per 1,5 Kg. di peso. Deve il soprannome alle due macchie di colore rosso presenti ai lati della testa. Il carapace presenta una colorazione verdastra che si scurisce con l’età, fino ad arrivare al marrone scuro e, nei maschi, fino al nero.
E’ una tartaruga d’acqua dolce diurna  che in cattività può vivere in media fino a 30 anni se tenuta in condizioni ottimali, mentre allo stato brado supera con difficoltà i 25 anni.
Originaria del centro e del sud degli Stati Uniti, è stata introdotta nel resto del continente americano e in Europa, Asia e  Australia. I suoi habitat preferiti sono i laghi, gli stagni e i fiumi dal corso d’acqua lento e fangoso con abbondanza di piante acquatiche. In natura sono animali onnivori: gli individui giovani sono prevalentemente carnivori, diventando prevalentemente  vegetariani in età adulta.
E’ un animale diurno, piuttosto schivo, che trascorre molto tempo su rocce o tronchi semisommersi o sulle rive, ad esporsi ai raggi solari : questo gli permette di termoregolarsi e di sintetizzare la vitamina D3 (indispensabile per un corretto sviluppo osseo).
Il periodo degli accoppiamenti comprende tutto il periodo estivo. Le femmine depongono da due a venti uova ellissoidali, lunghe circa 3 cm,   da una a quattro volte l’anno, da aprile a luglio, in buche profonde 5-8 cm e larghe 10-20 cm. Le uova si schiudono dopo 100-120 giorni. Le temperature di incubazione portano, se sotto i 27°, alla nascita di soli maschi, mentre temperature sopra i 31° portano alla nascita di sole femmine.
Alla nascita il carapace è lungo circa 2,5 cm ed è, rispetto agli adulti,  più arcuato e con colorazione verde brillante.
Si stima che in Italia giungano molte tartarughe all’anno e  l’abnorme diffusione nei corsi d’acqua e perfino nei laghetti dei parchi pubblici, è dovuta al continuo costante rilascio di svariate decine di migliaia esemplari adulti  e subadulti ben alimentati nella fase di allevamento domestico, cosa che fa superare la fase di riduzione naturale per predazione a cui sono sottoposti i giovani esemplari selvatici.
La specie  è stata inserita nell’elenco delle 100 tra le specie invasive più dannose al mondo. In Europa sono state abbandonate così tante Trachemis scripta elegans, che le nostre Tartarughe palustri Emys orbicularis, stanno scomparendo.
La normativa europea per la tutela delle specie autoctone, ha infatti vietato dal gennaio 1998 l’importazione  della tartaruga dalle orecchie rosse nei paesi  dell’Unione Europea: i soggetti importati prima dell’entrata in vigore della legge sono di libera circolazione.
Per gli individui nati in cattività sussiste inoltre l’obbligo di denuncia al Corpo Forestale dello stato.


Testo e foto di Walter Ferrari