Venerdì 22 marzo, Walter Ferrari si trovava presso l’Oasi Levadina, l’Associazione Naturalista Carengione di cui è Presidente collabora soventemente con i volontari del WWF a cui è affidata l’area. Mentre accompagnavano una scolaresca, ha notato una coppia di cigni neri nuotare a raso nel fiume Lambro. Proprio nel tratto dove è stato realizzato l’impianto idroelettrico, visibile dalla strada Boscana che costeggia l’aeroporto di Linate. Il fiume Lambro in quel punto segna il confine dei due comuni del milanese.
«ll Cigno nero (Cygnus atratus della famiglia  Anatidae) – spiega Walter Ferrari - è un uccello acquatico originario dell’Australia e vi nidifica in consistenti colonie. Vive nei pressi dei grandi laghi in acque poco profonde e nelle paludi d’acqua dolce e salmastra. Per la sua eleganza è stato introdotto a scopo ornamentale in parchi, laghetti e corsi d’acqua d’Europa.  In Italia  è occasionale, discendente di  esemplari  importati che sono fuggiti alla cattività o ne sono stati liberati.È chiamato  Cigno nero proprio per la colorazione del suo piumaggio, tuttavia è  completamente tale solo all’apparenza, essendo bianche le piume remiganti, osservabili al dispiegamento delle ali, durante il volo; il becco rosso brillante è attraversato  da una linea bianca.  È un uccello imponente, mediamente lungo fino a 140 cm. e con un’apertura alare tra i 160 e i 180 cm. , mediamente più piccolo ma  con il collo più lungo rispetto al cigno bianco o reale». Walter Ferrari il noto naturalista peschierese non è la prima volta che avvista esemplari di Cigno Nero: «In questi anni mi è capitato di avvistarli al Parco delle Cave di Milano, a Milano 2 nel comune di Segrate, alla Cava Teem di Vizzolo Predabissi, all’Oasi comunale di Pantigliate, alla Cava di Paderno Dugnano e al Parco Ittico di Zelo Buon Persico. Infine oggi anche a Peschiera Borromeo».
Giulio Carnevale