Il "Gheppio", un rapace che nidifica anche in città |Gallery|
Walter Ferrari ha adottato una famiglia di falconidi, e racconta ai lettori, l'emozione di vedere nascere sei piccoli

I pulcini nati sul balcone di Walter Ferrari
20 giugno 2017

La coppia di Gheppi
Il 16 maggio 2017, giorno del mio compleanno, ho ricevuto, da naturalista, un regalo strepitoso.
Sono nati i primi piccoli di una coppia di gheppi che aveva nidificato sul mio balcone.
Ma andiamo per ordine cronologico. Due anni fa una coppia di tortore dal collare cercava di costruire un nido sopra i bracci delle tende da sole del balcone di casa mia. Decisi allora di aiutarle installando una scatola di cartone sopra la porta finestra della mia camera da letto. Alle tortore non piacque la mia idea, ma quest’anno, inaspettatamente, nel mese di marzo due gheppi, maschio e femmina, hanno incominciato a frequentare il mio nido. Speravo ardentemente che la femmina deponesse le uova . Era un sogno poter vedere nascere dei piccoli di Gheppio sul mio balcone! Il 10 aprile, finalmente, le prime tre uova erano nel nido. Dopo una settimana, il 16 aprile le uova erano sei, marroni, macchiate di rosso bruno. Non potete immaginare la mia gioia! Ogni giorno scrutavo il loro comportamento. La femmina aveva iniziato la cova. Il maschio, appollaiato sopra una tenda a cupola di una finestra del palazzo vicino, nell’appartamento dell’amico Davide Toselli, a circa 100 metri di distanza, la controllava a vista: al suo richiamo, un verso tipo Ke,ke,Ke, accorreva per sostituirla alla cova durante la sua assenza, che era sempre di breve durata.
Sono nati i primi piccoli di una coppia di gheppi che aveva nidificato sul mio balcone.
Ma andiamo per ordine cronologico. Due anni fa una coppia di tortore dal collare cercava di costruire un nido sopra i bracci delle tende da sole del balcone di casa mia. Decisi allora di aiutarle installando una scatola di cartone sopra la porta finestra della mia camera da letto. Alle tortore non piacque la mia idea, ma quest’anno, inaspettatamente, nel mese di marzo due gheppi, maschio e femmina, hanno incominciato a frequentare il mio nido. Speravo ardentemente che la femmina deponesse le uova . Era un sogno poter vedere nascere dei piccoli di Gheppio sul mio balcone! Il 10 aprile, finalmente, le prime tre uova erano nel nido. Dopo una settimana, il 16 aprile le uova erano sei, marroni, macchiate di rosso bruno. Non potete immaginare la mia gioia! Ogni giorno scrutavo il loro comportamento. La femmina aveva iniziato la cova. Il maschio, appollaiato sopra una tenda a cupola di una finestra del palazzo vicino, nell’appartamento dell’amico Davide Toselli, a circa 100 metri di distanza, la controllava a vista: al suo richiamo, un verso tipo Ke,ke,Ke, accorreva per sostituirla alla cova durante la sua assenza, che era sempre di breve durata.

Il nido "occupato"
È iniziata così l’attesa del lieto evento: continuavo a preoccuparmi e a chiedermi se sarebbero nati i piccoli e in tal caso come fare per sostituire il nido troppo piccolo per 6 uccelli di quelle dimensioni.
Poiché la cova dura una trentina di giorni, avvicinandosi la data della presunta nascita cresceva la mia apprensione, ma finalmente il 16 maggio, approfittando dell’assenza dei genitori, sono salito sulla scala e ho visto i primi 3 batuffoli bianchi che si muovevano e una grande commozione mi ha preso. Dopo tre giorni sono nati anche gli altri 3 piccoli, in totale sei.
Ovviamente sono stati oggetto di un monitoraggio costante e giornaliero.
Papà e mamma avevano bel daffare a procurare il cibo: nella scatola ho visto topi, lucertole e passeri. Sono rimasti in cinque, uno non ce l’ha fatta. Crescevano di giorno in giorno, tanto che dopo una settimana ho provveduto a sostituire il nido con una scatola più grande, sotto l’occhio vigile dei genitori che mi controllavano a distanza. Fortunatamente questa operazione non ha procurato loro alcun disturbo.
Oggi, dopo 4 settimane dalla nascita, hanno già le piume da adulto e alla quinta settimana probabilmente si involeranno .
Poiché la cova dura una trentina di giorni, avvicinandosi la data della presunta nascita cresceva la mia apprensione, ma finalmente il 16 maggio, approfittando dell’assenza dei genitori, sono salito sulla scala e ho visto i primi 3 batuffoli bianchi che si muovevano e una grande commozione mi ha preso. Dopo tre giorni sono nati anche gli altri 3 piccoli, in totale sei.
Ovviamente sono stati oggetto di un monitoraggio costante e giornaliero.
Papà e mamma avevano bel daffare a procurare il cibo: nella scatola ho visto topi, lucertole e passeri. Sono rimasti in cinque, uno non ce l’ha fatta. Crescevano di giorno in giorno, tanto che dopo una settimana ho provveduto a sostituire il nido con una scatola più grande, sotto l’occhio vigile dei genitori che mi controllavano a distanza. Fortunatamente questa operazione non ha procurato loro alcun disturbo.
Oggi, dopo 4 settimane dalla nascita, hanno già le piume da adulto e alla quinta settimana probabilmente si involeranno .

Le sei uova della covata
Per capire l’eccezionalità di questo fatto bisogna sapere che il Gheppio comune ( Falco tinnunculus) è un piccolo rapace diurno ( per intenderci come una piccola aquila). Solitamente i gheppi nidificano e vivono nelle zone boschive, ma cacciano in aperta campagna. Non costruiscono un nido proprio, ma utilizzano nidi abbandonati di grandi uccelli come le cornacchie. Stanno anche in città sui tetti degli edifici più alti. Si posano sui rami delle piante più alte, sui tetti delle case, sui tralicci e da questi punti strategici si lanciano in picchiata sulla preda.
Il Gheppio comune appartiene all’ordine dei Falconiformes, famiglia Falconidae, misura 35 cm, con una apertura alare di cm. 50-60. Il peso varia a seconda del sesso: normalmente un gheppio maschio pesa sui 230 grammi, la femmina 30 grammi in più, ma nel periodo di deposizione delle uova arriva a pesare anche 300 grammi.
Il piumaggio è di colore bruno-rossiccio, con macchie scure sul dorso, mentre il capo e la coda appaiono di tonalità grigio-scura; le zampe sono gialle con artigli neri. Osservando in volo la coda si distinguono i sessi: nei maschi si presenta grigia, con una bandana nera all’estremità; nelle femmine, invece, è di un colore bruno-rossastro più uniforme e striata di nero.
Il Gheppio è caratterizzato da un volo particolare. A differenza di altri rapaci, sbatte le ali frequentemente, ma la caratteristica più evidente è il cosiddetto volo a “Spirito Santo”, durante il quale si mantiene totalmente fermo in aria, con piccoli battiti delle ali e tenendo la coda aperta a ventaglio, sfruttando il vento per mantenersi stabile e osservare il suolo in cerca di prede.
Il Gheppio è ampiamente diffuso in Europa. In Italia è nidificante sedentario, migratore regolare e svernante. E’ una specie rigorosamente protetta da accordi internazionali e in Italia dalla Legge 11 febbraio 1992, n.157, art.2.
Walter Ferrari
Foto di Walter Ferrari
Il Gheppio comune appartiene all’ordine dei Falconiformes, famiglia Falconidae, misura 35 cm, con una apertura alare di cm. 50-60. Il peso varia a seconda del sesso: normalmente un gheppio maschio pesa sui 230 grammi, la femmina 30 grammi in più, ma nel periodo di deposizione delle uova arriva a pesare anche 300 grammi.
Il piumaggio è di colore bruno-rossiccio, con macchie scure sul dorso, mentre il capo e la coda appaiono di tonalità grigio-scura; le zampe sono gialle con artigli neri. Osservando in volo la coda si distinguono i sessi: nei maschi si presenta grigia, con una bandana nera all’estremità; nelle femmine, invece, è di un colore bruno-rossastro più uniforme e striata di nero.
Il Gheppio è caratterizzato da un volo particolare. A differenza di altri rapaci, sbatte le ali frequentemente, ma la caratteristica più evidente è il cosiddetto volo a “Spirito Santo”, durante il quale si mantiene totalmente fermo in aria, con piccoli battiti delle ali e tenendo la coda aperta a ventaglio, sfruttando il vento per mantenersi stabile e osservare il suolo in cerca di prede.
Il Gheppio è ampiamente diffuso in Europa. In Italia è nidificante sedentario, migratore regolare e svernante. E’ una specie rigorosamente protetta da accordi internazionali e in Italia dalla Legge 11 febbraio 1992, n.157, art.2.
Walter Ferrari
Foto di Walter Ferrari

Dopo la nascita sono rimasti in cinque, uno non ce l'ha fatta
20 giugno 2017