La Cinciallegra, piccola regina del balcone. Guarda tutte le foto.

Tra muschi, piume e canti melodiosi, Walter Ferrari racconta la storia della convivenza ravvicinata con una coppia di passeracei che ogni primavera torna a nidificare in città

Walter Ferrari, natualista e divulgatore e la covata della Cinciallegra

Walter Ferrari, natualista e divulgatore e la covata della Cinciallegra

I miei lettori più assidui sanno che sul mio balcone da alcuni anni nidifica una coppia di Gheppi, ma anche la Cinciallegra ha trovato casa in una cassetta murale nello stesso balcone. La coppia di questo piccolo passeraceo, che abbiamo simpaticamente chiamato Flic (lei) e Floc (lui), da quattro anni nidifica una o due volte nel periodo primaverile ed estivo. Nel momento in cui scrivo ha già deposto 7 uova e la femmina è in cova.

Ha iniziato nel 2022 con 8 uova, mentre nel 2023 due covate con 7 uova cadauna, e nel 2024 sempre due con 6 e 5 uova. Vedremo se anche quest’anno saranno due.

La Cinciallegra (Parus major) è un piccolo passeraceo che fa parte della famiglia dei Paridi (dal latino parus, che significa piccolo) ed è, fra le cincie, quella di dimensioni maggiori (non a caso il suo nome specifico è major). È un uccello molto comune in Europa, Nord Africa e Nord America. In Italia è una specie nidificante e stanziale molto diffusa anche nei centri cittadini, dove frequenta giardini e viali alberati. La si può trovare in ogni mese dell’anno.

La Cinciallegra è lunga circa 15 cm, per un’apertura alare di 22-25 cm e un peso che di solito non supera i 21 grammi. Presenta un piumaggio verdastro sul dorso, con coda e ali grigio-bluastre. Capo e coda sono di colore nero lucido, con guance bianche. Il petto giallo è attraversato longitudinalmente da una banda nera dalla gola all’addome che, nei maschi, appare molto più pronunciata.

La Cinciallegra frequenta ambienti semi-alberati quali margini di boschi, frutteti, campi con filari d’alberi, giardini e parchi urbani. Nidifica nelle cavità protette degli alberi, dei muri e nei nidi artificiali, costruendo il nido con muschi, peli e piume.  E di questo ne ho esperienza diretta. La prima volta avevo preparato la base della cassetta, che poi è diventato il suo nido, con del materiale tipo pagliuzze, ma ha eliminato tutto quello che non era di suo gradimento e l’ha riempito appunto con muschio, peli e piume per rendere morbido il posto per le uova e per i piccoli nascituri.  Depone le uova tra aprile e maggio: lisce, bianche con piccole macchie rosso scuro; sono covate dalla femmina per circa 15 giorni. I pulcini vengono accuditi da entrambi i genitori per circa 20-22 giorni dalla schiusa.

Larve, ragni, mosche, zanzare e piccoli insetti vari sono il suo cibo preferito, ma spesso non disdegna anche semi, frutta e bacche. Il cibo viene sminuzzato con il becco, tenedolo fermo con le zampe. Accetta volentieri il cibo offerto dall’uomo in mangiatoie.

La Cinciallegra è un uccello molto resistente e può vivere fino a 10 anni. Il suo canto vario e melodioso, udibile tra metà gennaio e giugno, si articola prevalentemente in 2-3 sillabe ripetute; non è raro che imiti gli altri uccelli nel loro canto.

Trattasi di un uccello dal carattere territoriale e molto aggressivo nei confronti dei consimili e soprattutto di altre specie di uccelli di taglia simile che vengono scacciate con aggressività, soprattutto se si avvicinano al nido o al cibo. A causa di questa sua attitudine a volte picchia insistentemente sui vetri delle finestre, vedendosi specchiata e scambiandosi per un rivale.

Studi recenti di ricercatori hanno dimostrato che la Cinciallegra ha uno spiccato comportamento esplorativo, in particolare i maschi sono gli uccelli che prima degli altri vanno a nutrirsi nelle nuove mangiatoie. Questa passione per l’esplorazione non è nuova tra le cincie; negli anni ‘30 in Inghilterra furono proprio loro a scoprire per prime come aprire una bottiglia di latte e quanto fosse buona la crema depositata nel tappo.

Testo e foto    Walter Ferrari