I profumatissimi lilla delle mura spagnole di Milano

Questi fiori profumatissimi, collocati sopra un pezzo di storia del nostro capoluogo, ingentiliscono le vestigia di un epoca militaresca, in cui si costruivano muri e le città venivano completamente cintate per difendersi dagli invasori

Camminando lungo le mura spagnole, (i Bastioni di porta Venezia, a Milano costruite sotto la dominazione spagnola da Ferrante I di Gonzaga, governatore, nel 1548 di Milano), mi sono imbattuto, a maggio, in questi magnifici esemplari di Syringa vulgaris, il lillà. Ed avvicinandomi a questi fiori profumatissimi, collocati sopra un pezzo di storia della nostra città, le vedo ingentilire le vestigia di un epoca militaresca, in cui si costruivano muri e le città venivano completamente cintate per difendersi dagli invasori. Due secoli dopo, sotto la dominazione austriaca, fu il governatore di allora, Gian Luca Pallavicini, ad adibirlo a passeggiata pubblica, rendendone accessibile la sua sommità e dotandola di panchine, giardini e alberi. Allora era tutto pulito ed in ordine, oggi sotto le mura, nessuno ci si avventura e rimangono bivacco per umanità perduta e viziata. Solo le piante rimangono immutate nella loro bellezza, oggi come allora. I lillà sono di impianto recente, si vede e regalano copiose fioriture che fanno impazzire gli insetti. Lo sapevate che questi fiori sono eduli? In passato ho assaggiato una squisita crostata ai fiori di lillà, peraltro molto profumata. A dispetto del colore (il colore lilla deriva proprio dal fiore di questa pianta), ne esistono varietà bellissime anche fiore bianco, rosa e blu. Il suo nome scientifico, Syringa, deriva da Syrinx, che era il nome di una ninfa (le ninfe erano, nella mitologia greca, delle dee fanciulle dei boschi, delle montagne, delle acque, degli alberi e frequentemente mete sessuali ambite da satiri e dei, da cui la derivazione di "ninfomania"). Il mito narra che il Dio Pan, metà uomo e metà capra, se ne innamorò a prima vista, ma ella, vedendolo si spaventò talmente da scappare in un canneto e da supplicare le ninfe dell'acqua di trasformarla in canna. Così il dio Pan, sconsolato, prese la canna e la spezzò in vari pezzi, soffiandovi dentro e cercando conforto nella musica, ed ottenendo il primo flauto di Pan, Siringa. Debussy, non a caso, chiamò "Syrinx" la sua prima composizione per flauto, nel 1913.
Ma il tempo è finito, mi allontano dal fiore, riapro gli occhi e riprendo il mio cammino, lungo le mura spagnole......
Mario Pria

Dr.agr. Mario Emanuele Pria - Manutenzione giardini e terrazzi - Corsi online di giardinaggio - www.marioemmepi.it - [email protected] - 3356032955