Walter Ferrari e il Parco Carengione protagonisti di un inchiesta giornalistica sugli effetti che ha il blocco totale su flora e fauna
Il lockdown per l’emergenza sanitaria fornisce l’opportunità di osservare l’ambiente naturale come mai in questi ultimi decenni

L' Oasi del Carengione in primavera
29 aprile 2020

Un esemplare di gheppio
Nei giorni scorsi sono stato contattato nella mia qualità di fotografo naturalista e divulgatore scientifico da due reporter freelance, Alice F. e Diego G. di Bologna, che collaborano con diverse TV nazionali. I due reporter stanno effettuando una ricerca sulla diminuzione dell’inquinamento terra-aria-acqua in questo periodo di bassa pressione antropica, nelle regioni Lombardia, Piemonte e Campania. Il lockdown per l’emergenza sanitaria fornisce l’opportunità di osservare l’ambiente naturale come mai in questi ultimi decenni. Sono stato interpellato per la mia conoscenza del territorio comunale e lombardo, espressa nei libri da me realizzati negli ultimi anni in materia ambientale, che loro stessi hanno rintracciato nel mio sito www.walterferrari.it. Ho pensato quindi di portarli all’Oasi Carengione, ormai la mia “seconda casa”, perché in questo periodo della stagione primaverile è nel massimo del suo splendore, vuoi per il clima eccezionale, vuoi per l’assenza di persone che vi circolano dato il momento. Nella mattinata del 25 Aprile, munito dell’autorizzazione comunale per poter accedere al Carengione, stante l’ordinanza regionale di divieto fino al 4 maggio, li ho accompagnati in questo paradiso naturale situato a pochi chilometri da Milano (così l’hanno definito gli stessi giornalisti) per effettuare l’intervista richiestami con annesse riprese video dell’ambiente circostante, in particolare sulla flora e sulla fauna. Ho raccontato loro delle differenze da me riscontrate in questi ultimi mesi relativamente a fioriture particolari e presenza insolita di animali, anche vicino alle abitazioni e quindi all’uomo. Nei parchetti comunali e condominiali, in conseguenza del mancato sfalcio dell’erba, ho notato la presenza insolita di fiori quali: Silene fior di cuculo, Veronica arvensis, Latte di gallina, Viola mammola, Ranuncolo acquatico. Notevole la presenza di piante selvatiche commestibili ( le cosiddette piante alimurgiche= alimentazione in caso di emergenza): Luppolo, tarassaco, grespino, silene, lattuga selvatica, ortica, farinello, valeriana. Ho visto numerosi insetti impollinatori quali vespe, bombi e api e anche farfalle. Relativamente alla fauna, la Cinciallegra ha nidificato nella cassetta del Gas di un vicino; la Tortora ha deposto le uova in un vaso di fiori su un balcone ; il Merlo ha fatto il nido in una pianta rampicante su un terrazzo; la Cornacchia Grigia ha nidificato su un Cedro atlantica a 8 mt dal mio balcone, mentre il Gheppio, rapace diurno, ha nidificato deponendo 6 uova in una cassetta posta sul mio balcone al 5° piano e nidiate di piccoli di Minilepre. Mi auguro che questo reportage venga trasmesso sui canali televisivi e possa dare lustro e notorietà al nostro territorio e alla nostra Città.
Walter Ferrari
Walter Ferrari

29 aprile 2020